Dettagli Recensione
Il colore del latte
Romanzo ambientato nell'ottocento, località sconosciuta.
La protagonista è Mary, quindicenne diversamente abile, di professione contadina, segni particolari capelli color del latte ed una lingua tagliente, una ragazza schietta ed arguta, ultima di quattro femmine, ognuna con caratteristiche ben precise. Con poche parole l'autrice ci rende familiari i personaggi. La madre è simile ad un animale da soma, sottomessa al marito, il capofamiglia è il classico padre – padrone, violento ed autoritario, Beatrice è devota, Violet è sensibile ai richiami della carne, Hope è scontrosa, infine il nonno invalido è il saggio della famiglia, affezionato alla nipote più piccola, l'unica che lo considera.
Sono poveri, analfabeti e grandi lavoratori, le giornate sono scandite dai ritmi della natura, si consumano tra campi e stalle.
Una vita dura, fino a quando Mary viene spedita contro la propria volontà a lavorare come domestica dal parroco del paese. Pare che la sua esistenza sia più facile, in un posto teoricamente sicuro, compiti meno gravosi, addirittura il pastore le insegna a leggere e scrivere. Ci sarà finalmente un po' di gioia per Mary e la sua famiglia? Sarà davvero in buone mani?
La storia è narrata da Mary sotto forma di diario, lessico elementare, quel poco che è riuscita ad imparare, gli errori grammaticali sono frequenti. Non ho capito la scelta originale della scrittrice di restare fedele all'analfabetismo della protagonista, è stata coraggiosa, molti potrebbero infastidirsi dopo poche pagine ed abbandonare la lettura, commettendo a mio avviso uno sbaglio.
Pagina dopo pagina ci si affeziona a Mary, una ragazza da imitare, senza peli sulla lingua, trasparente. Dice esattamente le cose come stanno, di una sincerità agghiacciante, a volte le sue parole sono come schiaffi, è responsabile. Mi hanno colpito i suoi ragionamenti lineari e giusti, non fanno una piega, sono disarmanti. La vicenda è tremenda, un ritratto brutto ma veritiero di un epoca passata nel quale la violenza sulla donna era lecita ed all'ordine del giorno. Non che la situazione odierna sia perfetta, ma decisamente migliorata.
Questo romanzo nella sua semplicità è commovente, graffiante. Non lascia speranze, il lettore si rende conto dell'ineluttabilità del destino.
Lo consiglio a chi riesce a sorvolare sullo stile e sulla forma, il contenuto merita davvero, insomma, chiudete un occhio!
“Ah eccoti qui, disse lui, che fai?
Penso, dissi, che con il vostro cervello istruito potete capire da voi quello che faccio.
Fà attenzione a non oltrepassare il limite, disse, o rischi di essere impudente.
Si può essere qualche cosa, chiesi io, che non si sa cos'è?”
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Commenti
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@ Cristina: perchè viene voglia di prendere una penna rossa per correggere gli errori!
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Pia