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UN'ACCOZZAGLIA DI BELLE PAROLE
Mi accorgo proprio in questo momento che il libro è stato inserito tra "Romanzi storici",un punto in più per calare la mia falce di severità in questa recensione.
Purtroppo non conosco la via di mezzo, per me esiste il Si ed il No, raramente concedo neutralità.
(Premetto che questo libro,come ho scoperto solo all’ultima pagina,incredibilmente,è ispirato a una storia vera. Le vere protagoniste sono Annie Margaret Montagu,la madre, e Mary Helen Montagu,la figlia di tre anni , legata per punizione e trovata morta nel guardaroba per incidente,dopo esserci rimasta per ben tre ore rinchiusa; accusata di omicidio premeditato, condannata a 12 mesi di carcere e rilasciata)
Le protagoniste del romanzo principalmente sono due, Maddie ,la domestica/serva/tata e Harriet, la padrona di casa nonché madre di Charlotte. Invito, prima della mia recensione,di leggere la trama perché eviterò di descrivere la storia basilare del romanzo.
Allora,a fine lettura la mia impressione è stata deludente per il semplice fatto che il libro è tutto un’accozzaglia di belle parole ,con termini difficili ed eleganti in alcune parti,nonché sconosciuti(non che mi dispiaccia,anzi) e frasi ad effetto e tanto altro mischiato alla rinfusa(fate,paganesimo,superstizione,morti di famiglia) in modo così fitto e addirittura molte pagine sembrano piccoli trattati di storia politica e agraria.(Non è specificato che è un romanzo storico,altrimenti lo avrei evitato)
La scrittrice,sono sicura,è stata molto brava nel suo intento,ma… Andiamo ad esaminare la vicenda..
Abbiamo una vecchia di 92 anni,Maddie, che lamenta dolori osteoarticolari e di avere i reumatismi e di non reggersi neanche in piedi ma nella sua corrispondenza epistolare con una certa Anna che sarebbe l’unica nipote di Harriet, scrive come se fosse una scrittrice nel pieno del suo primo romanzo! Dubito fortemente che un’anziana di 92 anni abbia la capacità e la forza di scrivere lettere lunghe come papiri e ripieni di dettagli insignificantissimi,che toglie totalmente la struttura da “lettera” facendola sembrare piuttosto una narrazione da libro. Se una persona vuole scrivere una lettera e soprattutto confessare segreti scabrosi arriva dritta al dunque,anziché tirarla troppo per le lunghe.
(Solo sul finire del libro vengono rivelate le cose fondamentali..il che è stato irritante..)
Mi sono sorbita lagne su lagne, situazioni su situazioni che non centravano un cappero con la trama del libro…!
Poi questa vecchia,scusate il termine(mi è decisamente diventata antipatica,dalla metà del libro in poi) è risultata fastidiosamente ipocrita;non ha voluto conoscere a fondo la storia della padrona di casa,pur avendo avuto il suo diario personale redatto dal carcere, preferendo non leggerlo perché..boh,lo sa solo lei. Mi ha ricordato molto una di quelle persone che fanno le santarelline e poi si rivelano scandalosamente peggiori degli altri. Un punto a sfavore del libro perché persone del genere non le tollero.
Per quanto riguarda Harriet il suo stile è nel giusto,nel senso che è scritto come un diario personale,si tratta di una madre che si ritrova con il dramma della figlia morta,dopo una severa ed eccessiva punizione,bollata ed etichettata da tutti come un mostro, compresa dalla vecchina che nelle sue papirose lettere scrive cose antipatiche e discriminatorie del tipo: “Oh no,no! Non assomigli per nulla a tua nonna,Anna,non devi temere” quando invece la peggiore è risultata lei(!!!),piuttosto che la padrona.
L’ipocrisia presente m’ha disgustato( e lo sottolineo) e reso decisamente intollerabile il libro. C’è da dire che presenta incongruenze. Maddie descrive la padrona con i capelli ramati, mentre invece più avanti scopro che ha i capelli neri. Harriet afferma di odiare la politica mentre intere sue pagine sono fitte fitte di situazioni politiche-agrarie-storiche veramente accadute e così noiose da avermi costretto a saltare molte pagine.(e non è da me saltare pagine!!)
Insomma il libro all’inizio è elettrizzante, da brivido, sembrava di aspettarsi chissà che cosa,quali segreti conoscesse la tizia Maddie invece mi ritrovo una vecchia smaliziata e una padrona di casa con la “mano facile”,con 9 figli stressanti a cui badare(si salvi chi può!), che dice di non amare la politica ma gonfia la testa dei poveri lettori di politica, per non parlare di precise situazioni agricole delle quali me ne importa un fico secco. Alla fine cosa è rimasto? E’ rimasto che la vecchia è una sentimentale ipocrita e Harriet poteva evitare di parlare di politica per rendere leggero e fluido il libro!
Ma non si può in un libro mischiare troppi ingredienti... la trama doveva rimanere su un preciso filo, e cioè la vicenda della morte di Charlotte,senza tirare in ballo situazioni del tutto sconnesse e superlfue che mi hanno disorientato e fatto perdere la pazienza.
Vi riporto le ultime frasi di questa simpatica e arzilla vecchia:
“Charlotte adesso è qui. Per lei sono padre e madre per via di ciò che so,per via di ciò che ho visto,fatto e mai detto,mai pronunciato,fino a ora”
Tipico di persone che giudicano senza sapere,cosa che mi ha fatto eclissare ancora di più.. dato che come afferma la stessa anziana “ Lessi tre righe,poi lo richiusi e lo misi via,non era destinato ai miei occhi”
Evitatelo, se detestate l’ipocrisia stampata su carta e non volete sorbirvi una serie di lagne storiche e politiche(c'è di tutto,Chiesa,agricoltori, politica,parlamento,governo, voti, perfino elezioni...!!)
E brava McGill, mi è piaciuta come scrittrice,ma come ha mischiato gli ingredienti la risposta è No.
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