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Se la storia sia reale o meno, lo decidiamo noi...
Questa notte ho finito di leggere due libri, il primo di cui parlerò è “Picnic ad Hanging Rock”.
Il romanzo è ambientato in Australia e parla di una scolaresca d’élite, del rinomato collegio Appleyard, situato a sud del continente australiano che si reca a fare un picnic il giorno di San Valentino, sotto la roccia di Hanging Rock; qui, tre ragazze ed un’insegnante, scompaiono improvvisamente senza lasciare traccia alcuna (solo una di esse viene ritrovata).
La storia, se sia reale o meno, lo deve decidere il lettore, difatti, proprio come ha scritto la Lindsay: “Se Picnic a Hanging Rock sia realtà o fantasia, i lettori dovranno deciderlo per conto proprio. Poiché quel fatidico picnic ebbe luogo nell’anno 1900 e tutti i personaggi che compaiono nel libro sono morti da molto tempo, la cosa pare non abbia importanza.”
Il libro è sicuramente uno di quelli che ti tiene incollato alle pagine finché non l’hai finito, perché la voglia di sapere quello che è accaduto spinge, con avidità, ad andare avanti foglio dopo foglio finché non si è svelato l’enigma. In alcuni punti mi ha fatto venire alla memoria “The blair witch project”, film uscito nel 1999, ma forse per via delle atmosfere che si presentano, che sono a tratti surreali e grottesche ma anche per via dell’ambientazione che un po’ me lo ha ricordato (la boscaglia in particolar modo).
Sono andata a fare alcune ricerche e sembra che un fatto simile sia accaduto (però non nel 1900) anche se l’autrice ha più volte rinnegato di essersi ispirata a fatti reali, solo che non è mai stata creduta.
Il mistero che avvolge ancora di più questa storia è che il libro fu pubblicato per una mossa strategica dell’editore, senza il capitolo finale ma la Lindsay acconsentì a questa cosa solo a patto che fosse stato divulgato per intero dopo la sua morte; così, nel 1987 fu stampato, ma solo in Australia e in Gran Bretagna, un libretto intitolato “The secret of Hanging Rock”,
che ora purtroppo è fuori edizione (ma si può trovare on line a prezzi esageratissimi).
Sempre nelle mie ricerche on line, mi sono imbattuta in questo sito internet: http://www.robertomengoni.it/picnic-a-hanging-rock.html dove, questo sant’uomo (Roberto Mengoni) ha trovato per purissimo caso, in una biblioteca comunale di Canberra il capitolo finale di “Picnic ad Hanging Rock” quindi, se volete leggerlo, basta che clicchiate qui: http://www.robertomengoni.it/uploads/9/6/4/9/9649328/xv… Io non ce l’ho fatta a resistere, volevo sapere che cosa aveva pensato per il finale l’autrice, ma magari molti preferiscono rimanere con quest’aura di mistero, quindi se non volete che vi sia svelato il destino delle giovani studentesse, non leggetelo!
Una cosa che mi permetto di dire, a riguardo del finale, è che esso è anche racchiuso nel capitolo tre.
Evidentemente, quando fu deciso di togliere il diciottesimo capitolo, l’autore e la stessa Lindsay hanno ben pensato di mettere degli indizi per il lettore, anche se in maniera non così esplicita, difatti (una volta letto il diciottesimo capitolo) ci vuole molta fantasia per poter presagire come si conclude realmente il libro.
Quello che mi domando però è: per quale motivo, la casa editrice Sellerio, non ha pubblicato anche questo libriccino? Probabilmente rimarrà un mistero anche questo, come l'intera faccenda.
Mi auguro che se intraprendiate questa lettura, essa sia di vostro gradimento. Io ovviamente consiglio di leggerlo in quanto ha dei risvolti che inducono il lettore a stimolare la propria immaginazione e la fantasia.
Buona lettura.
Alla prossima.
Q.
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grazie mille