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Troppa fantasia
Chi, almeno una volta, non è stato stuzzicato dal desiderio di approfondire la conoscenza di Nostradamus, il cui nome è divenuto nei secoli sinonimo di “veggenza” e oggetto di una ridda di studi per sondare l'attendibilità o meno delle sue profezie?
Sicuramente scrivere un saggio biografico su Michel de Saint Remy, alias Nostradamus, è complicato, considerando che ad oggi mancano tante informazioni sulla vita di quest'uomo; ma seppur orientandosi su uno scritto che assuma la natura di biografia romanzata, occorre dedicarsi ad un buon lavoro di ricerca documentaristica per infondere una dose di credibilità sufficiente.
Ebbene, l'opera dei coniugi Nobecourt è destinata a lasciare al pubblico una netta sensazione di amarezza, soprattutto per coloro che si affidino a queste pagine spinti dalla voglia di conoscere realmente la vita, il lavoro e le opere dell'indovino.
Gli autori imbastiscono un romanzo prevalentemente fantasioso, tenendo ferma solamente la collocazione temporale, annoverando quindi i rapporti intrattenuti da Nostradamus con la corte reale di Francia, di cui in effetti si è sempre tramandato il legame di fiducia instaurato con Caterina de Medici consorte di Enrico II.
Il lettore vorrebbe leggere altro, vorrebbe vedersi materializzare davanti agli occhi in maniera nitida la figura del veggente, vorrebbe leggere alcune delle famose “quartine”, vorrebbe vedere analizzati i rapporti tra la formazione scientifica del medico-astrologo e le doti legate alla profezia ; insomma, il lettore che ricerca una valenza storica non è interessato alle tinte rose di cui abbondano queste pagine.
E' un romanzo dominato da un ritmo narrativo lento e monotono, dettagliato nei dialoghi spiccioli tra protagonisti nati dalla fervida immaginazione di coloro che scrivono, oltre ad essere corrotto a livello linguistico da una pessima traduzione.
Detto ciò, se sul piano biografico il romanzo è del tutto insufficiente e a tratti fuorviante, non è possibile neppure promuoverlo sul piano puramente narrativo.
Forse alle spalle di questa pubblicazione c'è lo zampino dell'interesse commerciale, per cui si è ben pensato di scomodare un nome come quello di Nostradamus, per avere un richiamo garantito a livello di vendite.
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Commenti
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Io l'avevo letto, il libro recensito da Silvia eh, non Giacobbo, e non mi era dispiaciuto, certo non l'avevo preso per trovarvi una biografia di Nostradamus... ma in effetti me lo ricordo lento e un po' nebuloso in alcuni tratti, soprattutto prima del ritorno alla corte del re francese!
Anche a questo servono i nostri commenti. :)
Silvia, grazie per l'avvertimento
Bruno
Oh ma quanti ne stai tritando ? Sbaglio o sei particolarmente produttiva in questi giorni ?
;-)
boccio sempre a malincuore un libro e prima di farlo cerco di analizzarlo sotto tutti i punti di vista....
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