Dettagli Recensione
letteratura, vita
E’ una storia intensa, drammatica, toccante quella fra il critico e scrittore francese Saint Beuve e Adèle, moglie di Victor Hugo. Helen Humphreys , documentatasi ampiamente prima della stesura del romanzo , ci offre una vicenda, pur romanzata, nella quale intravediamo come dietro alla grandezza , o meglio , dietro alla fama di uno scrittore noto e famoso come Hugo, si celasse una personalità totalmente egoriferita, piena di sé, letteralmente ossessionata dalla fama e dalla gloria.
Charles Saint Beuve, inizialmente affascinato dalla personalità di Hugo, ne diventa amico ed estimatore; non impiegherà molto a capire la grettezza di sentimenti che si cela dietro a un autore che, tuttavia, ha fatto certamente la storia della letteratura francese. Adèle seguirà un percorso parallelo: dapprima innamoratasi di Victor per l’energia, la forza apparente che egli pare emanare, con il tempo si ritrova soffocata, schiacciata e umiliata da un uomo il cui ego è grande ancora più della fama.
Il sentimento fra i due nasce improvviso e inaspettato e, come tutte le passioni, reca con sé una forza assoluta. Se Adèle ritrova in Charles quella tenerezza e quella empatia di cui ha visceralmente bisogno, Charles , menomato fisicamente dalla nascita, trova in lei vitalità, entusiasmo, freschezza, ma soprattutto la sensazione di essere interamente amato e compreso .
In un'epoca di pregiudizi e convenzioni quali la società francese del 1830, questo amore ha il sapore di una piccola rivoluzione , di una vittoria contro stereotipi e convenzioni. Ma si tratta di una vittoria temporanea; gli obblighi morali, il senso di responsabilità, la difficoltà materiale di sfidare regole e convinzioni borghesi dure a morire porteranno a uno sviluppo tormentato della vicenda dei due amanti, loro malgrado oppressi dal potere di un uomo megalomane e potente.
Gradevole scoperta,per me, quest’autrice: descrizioni e narrazione sono piacevolmente lirici e fluidi senza mai risultare retorici; le parole, accuratamente scelte, sembrano un ricamo delicato nel quale è bello perdersi e la loro eco rende splendidamente situazioni e stati d’animo, permanendo a lungo nell’animo del lettore.
Ho trovato questo romanzo davvero splendido e appassionante, mai banale o scontato nel trattare un tema forse già visto ma rinnovato dalla perizia dell'autrice e dalla sua penna,assolutamente fluida e musicale.
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Commenti
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Interessante!
@Cristina e Marcello : in realtà, stando alle diverse fonti storiche tutte piuttosto autorevoli riportate dall'autrice, pare che Hugo nel privato fosse davvero una figura quantomeno gelida e sicuramente ossessionata dalla gloria. Ho scoperto poi che anche il regista francese Truffaut dedicò all'ultima figlia di Hugo, Adèle anche lei, un film, "Adele H". L'ultima figlia, infatti, fu rinchiusa in manicomio dopo la morte della madre, probabilmente anche perchè esasperata da questa figura paterna...
Confesso però di non evere mai letto nulla di Hugo, e , a buon senso, mi viene spontaneo pensare come probabilmente in lui ci fosse , come del resto in tanti altri autori, una frattura fra l'aspetto umano e quello prettamente letterario.
@Marcello, sorry! non volevo demolire miti!!! Forse l'autrice ha esasperato i toni, questo non lo so...
complimenti Fede!
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