Dettagli Recensione
La politica della guerra
Probabilmente sarò nelle ultime file di quanti hanno già letto questo romanzo e non credo potrò aggiungere nulla di non detto nelle precedenti recensioni.
Da studente la storia non mi ha mai affascinato e per sopperire a vergognose lacune, oggi le mie scelte ricadono volentieri su libri che, oltre a farmi distrarre dal quotidiano, riescono anche a raccontarmi un po’ di quel passato che, studiato con o senza passione, insegna tanto di ciò che siamo oggi.
E in questo libro la Storia ha la S maiuscola, è la storia che tutti dovrebbero conoscere, storia che nasce non per caso ma per politica. E va da sé che questo libro insegni anche come la politica, da tanti oggi snobbata per scelta , per stanchezza (e come non comprendere.....) o per semplice incoscienza, sia assolutamente parte attiva e decisiva della nostra condizione.
Non parliamo di un saggio ma di un romanzo e come tale racconta di cinque famiglie di diversa estrazione sociale e nazionalità che incrociano le loro vite nell’epoca pre e post prima guerra mondiale. Del romanzo ha quindi una trama complessa, di piacevole lettura, in cui si dipanano i temi classici. C’è emozione e c’è curiosità nel seguire i componenti di queste famiglie, nel leggere come si sviluppano le loro vite in conseguenza a ciò che i vertici politici hanno indirettamente deciso per loro.
Per contro posso dire che essendo davvero un libro molto lungo e impegnativo, mi ha lasciato sì la voglia di leggere il secondo della trilogia, ma senza l’urgenza che altri libri mi hanno trasmesso. Forse per la complessità dell'argomento, più probabilmente perchè questo libro ti fa sentire a volte un burattino.... e non per colpa di Follett si intende.