Dettagli Recensione
Una piacevolissima ed esaustiva lezione di storia
Anche io, come molti altri lettori, mi sono addentrata nella lettura di questo secondo testo della trilogia sull'onda del precedente Mare di Papaveri. ...E, sorpresa!, mi sono appassionata molto di piu' per questo secondo libro che per il primo! La situazione storica descritta dal Fiume dell'Oppio e' assolutamente veritiera - diversi personaggi citati sono esistiti realmente: per esempio il commerciante Mr. Jardine, il pittore George Chinnery, l'altro commissario cinese Liu Zexu, Lamqua, ecc. - e cio' crea una base solida e spessa alla trama, sulla quale poi fioriscono e si muovono i personaggi inventati - Bahram, Paulette, ecc. Il continuo passare da uno all'altro di loro, con il consegnente spostamento del focus del racconto e quindi della prospettiva, ha inserito nel lavoro un certo senso globale, una sorta di internazionalita' nel flusso degli eventi. Infatti, il commercio dell'oppio visto dal punto di vista dei mercanti indiani, o da quello degli inglesi, ovvero da quello delle persone esterne, come i venditori cinesi di liquori nelle bettole del porto frequentate dai lascari, offre considerazioni di vario tipo e contente di formarsi un'opinione piuttosto realistica del tutto.
E' vero, Ghosh pare non abbia poi tanta simpatia per gli europei... sono presentati spesso come arroganti, superficiali e viziati (buffissima la descrizione di cio' che accade quando i servi cinesi devono lasciare le abitazioni dei commercianti stranieri, durante il blocco!), ma come dargli torto? Daltronde scrive cosi' bene che non posso cricitargli proprio nulla!