Dettagli Recensione
Tante luci e poche ombre
Un romanzo storico di alta, altissima qualità.
Follett ci ha ormai abituati a puntigliose descrizioni dei personaggi e degli ambienti in cui essi muovono le proprie fila, e nemmeno questa volta ci ha deluso.
Lo stile è contraddistinto dalla classica ipotassi con cui lo conosciamo da sempre, e non stanca mai.
Tutto perfetto, se non fosse che manca il personaggio che fornisce il quadro relativo all'Italia: il Fascismo, la Repubblica di Salò, lo sbarco degli Alleati, le Brigate Partigiane e la Liberazione avrebbero quantomeno meritato un pizzico di attenzione in più. Inoltre, Eisenhower e Hirohito non sono citati nemmeno una volta. E, soprattutto per il primo, manca completamente il discorso con cui "benedice" lo sbarco in Normandia del 1944.
Anche la parte finale relativa all'inizio della 'Guerra fredda' è spiegata in maniera un po' confusionaria e frettolosa: avrei preferito dover leggere altre 300-400 pagine e non di assistere a un "buco" del genere.
La qualità rimane comunque altissima, anche se la speranza è che il romanzo finale della trilogia compensi le mancanze del secondo capitolo.