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Maria Antonietta: avanzando verso il baratro...
“ Sin dal giorno in cui ci eravamo scambiati i voti, io ero stata accusata di qualsiasi vizio immaginabile: dalla frivolezza alla stravaganza, all'adulterio e al lesbismo. E quella del re era sempre stata la prima voce a difendermi e la più alta.
Ora, oltre diciannove anni dopo, più grassi, ingrigiti, e forse un pochino più saggi, stavamo fronteggiando sfide che da sposi novelli, appena più grandi dei nostri figli, le nostre menti e i nostri cuori non avrebbero mai potuto immaginare.
Tre notti prima avevo pensato che il mondo che avevamo conosciuto stesse finendo. Ora mi sembrava che stesse semplicemente annunciando una nuova alba.
Il giorno poteva essere soltanto più luminoso. Era la legge della natura.”
Spera, spera mia adorata Toinette ma purtroppo questo è solo l'inizio di una tragica fine...
In un ampio lasso di tempo che va dal 1774, anno dell'incoronazione di Luigi XVI, alla presa della Bastiglia del 1789, Juliet Grey, con questo favoloso volume dell'accattivante trilogia sulla Reine de France più conosciuta della storia, ci mostra i cambiamenti radicali da una diciottenne regina col cuore di bambina che pensa solo a divertirsi ad una regina trentenne, matura ma ancora ottimista e ingenua verso una tragedia annunciata.
Reims è in tripudio per l'arrivo del nuovo re, Louis le Desiré, e della sua affascinante e amata moglie, Maria Antonietta. Il popolo rimette in loro la speranza di un futuro migliore, senza più gli sperperi delle amanti di Luigi XV, ma tale loro fiducia e amore mentre per il re rimarranno a lungo tempo per la regina svaniranno quasi immediatamente.
Maria Antonietta si lascia andare agli sperperi più vacui in gioielli, in vestiti, nella follia dei poufs ( piramidali, costose ed elaboratissime acconciature) e soprattutto nel gioco d'azzardo, perdendo cifre stratosferiche, mentre il re tenta di fare economia per riempire ( inutilmente) le casse dello Stato, vuote per gli eccessi della corte e per la drammatica Guerra dei 7 anni, voluta dal nonno Lugi XV.
Ma per Antoinette queste apparenti follie hanno un senso: servono a riempire la solitudine, che in realtà la circonda, e il vuoto di una prole. Riguardo a ciò questa volta troveremo i veri motivi della ritrosia di Luigi che ama invero la moglie ma la cui timidezza e cattiva educazione lo portano a stare lontano da lei. Tuttavia nel cuore di Toinette, come ama chiamarsi la regina, si inseriranno nuove amicizie -come quella con madame de Polignac, madonna di Raffaello dall'anima un po' profittatrice - e soprattutto l'amore verso l'aitante conte svedese Hans Axel von Fersen.
Inoltre la regina, oppressa dal detestato cerimoniale di corte, si ritira nell'ameno Petit Trianon, che lei definirà “il suo luogo di delizie”, dove tenterà di riprodurvi la sua infanzia viennese.
Questi gesti però hanno causato la gelosia degli aristocratici privati del favore della regina i quali la infangarono di fronte al popolo con gli oltraggiosi libels. Ma situazioni molto di più gravi stanno incombendo sulla monarchia francese e sulla apparentemente perfetta vita di Maria Antonietta....
Juliet Grey con il suo stile accattivante, elegante e frizzante riesce perfettamente a immedesimarci con la Reine, creando una forte empatia. Nonostante le descrizioni molto accurate - soprattutto nei rapporti intimi tra i 2 reali ( chissà forse l'autrice avrà letto la trilogia della James anche se non eccede mai nel volgare) - non ho ritrovato del tutto quel connubio perfetto tra realtà e fantasia del primo volume poiché sono imbattuto in qualche erroruccio anche se minuscolo, come l'aver affermato che il conte d'Artois, fratello di Luigi, aveva 3 figli maschi mentre nella realtà ne aveva 2.
Comunque vi consiglio vivamente di leggere questo secondo volume della trilogia su Maria Antonietta il quale si divora e il quale, con i suoi particolari e introspezioni psicologiche, ci ha aperto le porte dei saloni dorati di Versailles e delle raffinate e intime stanze del Petit Trianon.
É un libro assolutamente da non perdere.
Buona lettura!
P.S: vorrei fare una piccola critica alla Newton Compton: perché utilizzate sempre questi titoli stereotipati che ammucchiandosi tra di loro creano più,che curiosità, confusione nel lettore? E perché questa copertina che ho ritenuto un poco squallida? Ma de gustibus...
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Commenti
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tuttavia queste biografie romanzate, non riescono ad invogliarmi del tutto.....
ho sempre il timore che l'autore si faccia prendere la mano dalla fantasia a discapito della realtà storica oppure che infarcisca la narrazione con episodi piccanti ed intimi per stimolare la curiosità del lettore.
Esco abbastanza delusa dall'incontro con la Kalogridis ne "Alla corte dei Borgia", nel senso che per le mie preferenze personali, lo sottolineo, viene dato troppo risalto alla parte rosa.
per ora il più grande scrittore di biografie romanzate che mi sia capitato di leggere a mio giudizio è Irving Stone.
comunque terrò in considerazione il suggerimento !
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