Dettagli Recensione
Vita da ambasciatore
Si tratta di un'opera pubblicata lo scorso anno negli Stati Uniti, riscuotendo un notevole interesse.
Lo scrittore Erik Larson ci propone la storia del professor William Dodd, mite docente universitario, cui venne proposto un ruolo scottante e scomodo nel '33, ossia la poltrona di ambasciatore americano a Berlino.
Il lavoro di ricostruzione è meticoloso e valido, grazie all'utilizzo dei documenti diplomatici dell'epoca, dei diari personali, delle lettere intercorse tra l'ambasciatore e le più alte cariche politiche statunitensi e tedesche.
La forma assunta dall'opera si colloca tra un saggio e un romanzo; ossia, la minuziosità dei dati riportati e la trascrizione di interi stralci dai dispacci originali dona una connotazione di stampo giornalistico e documentaristico, tuttavia alcuni tratti della famiglia Dodd e la ricostruzione di taluni eventi risentono del completamento narrativo da parte della penna dell'autore.
E' un libro interessante sotto diversi punti di vista.
In primo luogo scopre alcuni atteggiamenti americani di cui la storia non ha mai riferito apertamente; come il primario interesse statunitense a pressare la Germania per saldare gli ingenti debiti accumulati dopo la prima guerra mondiale.
In seconda istanza, Larson svela il discreto disinteresse americano per la questione ebraica; un tema caldo che venne sottovalutato per lungo tempo oppure su cui si preferiva non contrastare i tedeschi per preservare interessi economici e per non prestare il fianco ad eventuali critiche in merito alla spinosa questione interna riguardante la difficile integrazione della popolazione di colore, neo triste e doloroso per la storia americana.
Inoltre il ripercorrere da vicino l'esperienza tedesca di Dodd e famiglia dal '33 al '37, ci fornisce una verace fotografia della Germania nazionalsocialista; della vita politica e sociale, del consolidarsi del potere nelle mani di Hitler, delle lotte intestine all'interno del partito del Fuhrer, dell'aumento esponenziale della violenza e della repressione nei confronti degli oppositori, del radicarsi del sentimento antisemita.
Più che buona la caratterizzazione del personaggio Dodd, ritratto con estremo realismo e reso umano dalla mano del narratore; un uomo colto nell'intimo delle aspirazioni, delle passioni, degli affetti, ma anche dei rancori e delle delusioni.
Un uomo rivelatosi troppo integro ed onesto per ricoprire un ruolo complesso in uno dei periodi più difficili e cruenti della storia; un uomo incapace di piegarsi alla “ ragione di stato”, bensì avvezzo ad essere sincero con se stesso e con gli altri, tanto che una volta comprese le reali intenzioni di Hitler, gli divenne impossibile tacere tutta la sua riprovazione ed il suo dissenso, cui fece da contraltare una sorta di muro di gomma da parte dei vertici politici americani ed il conseguente ostracismo.
Senza dubbio è una lettura per appassionati di storia, ma costituisce un invito per chiunque volesse avvicinarsi ad approfondire aspetti poco conosciuti del nostro passato, oserei dire addirittura taciuti.
Tanti gli spunti di riflessione ed un'ottima occasione per mettere a fuoco il ruolo chiave delle diverse potenze e delle ingerenze diplomatiche nel corso della storia.
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Commenti
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penso che anche per chi non predilige il genere, tuttavia romanzi come questo possano essere utili per colmare qualche lacuna storica oppure semplicemente per arricchire il proprio bagaglio culturale.
Oltre al fatto che ultimamente sto riscontrando un grande interesse da parte degli autori contemporanei a svelare retroscena poco conosciuti, di certo si tratta di eventi taciuti dai testi storici su cui abbiamo studiato....
grazie a te !
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