Dettagli Recensione
METTIAMOCI D'ACCORDO!!!!
Ho letto La caduta dei giganti con passione e interesse (amo molto la storia contemporanea e sono laureata anche in Storia contemporanea) . Leggendo le altre recensioni, mi rendo conto che in realtà il giudizio non è mai "medio": il libro viene esaltato (e a mio giudizio a ragione) e al contempo criticato (e a mio avviso con altrettanto ottime ragioni. Proverò quindi ad operare una sintesi: la Prima Guerra mondiale, la Rivoluzione russa, i cambiamenti "epocali" del tempo insomma, sono raccontati con attenzione, dovizia di particolari interessanti e, soprattutto notevole perizia nell'evitare la sterile sensazione di star leggendo un libro di testo universitario o scolastico che dir si voglia. Anzi, il nostro Follet ci tiene a precisare, alla fine del tomo (perché è un vero e proprio volumone!) che ciò che egli fa dire ai personaggi storici, pur non necessariamente sempre aderendo alla vera realtà fattuale, è studiato in modo che questi stessi personaggi (in base alle ricerche dello stuolo di gente che lo ha aiutato a scrivere e a creare una documentazione attendibile - questi inglesi, che furbacchioni!!! -) "avrebbero potuto dire ciò che lui, il buattinaio, gli fa dire, e/o fare ciò che lui, il mago della fiction, gli fa fare. Il che è lodevole e risponde ad una forma di creatività molto divertente. Al tempo stesso, all'interno di questo appassionante se pur tragico contesto storico (appassionante soprattutto perché Follet si sofferma molto su due elementi che rendono la lettura particolarmente stimolante: le diatribe e le sottigliezze diplomatiche e la descrizione - definita noiosa da alcuni - delle battaglie e delle tecniche strategiche: finalmente anche noi profani capiamo qualcosa di realmente concreto su come si faceva la guerra!), ecco, dicevo, all'interno d questo contesto, il nostro Follet, per non tradire la sua vocazione primaria, che è quella di creatore di fiction, che ti fa? Ti mette le storie intrecciate di 5 famiglie (diverse, diversissime per estrazione sociale e vocazione) ma, invece di attenersi alla verosimiglianza della vita (che ci avvilirebbe molto, considerando il contesto storico che già di per sé fu tragico), le fa muovere proprio come dovrebbe avvenire in un autentico feuilletton: amori, passioni, sesso, buoni, cattivi, cattivi che sembrano buoni e buoni che invece non valgono una cicca, puri di cuore e individui spregiudicati e avvezzi al compromesso creativo....Insomma, leggetevelo (io ho già cominciato il 2 volume della saga: L'inverno del mondo), fatelo leggere o leggetelo ad alta voce nelle sere d'inverno ai figli svogliati che forse si appassioneranno alla "magistra vitae" quale è la Storia!
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