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non e' falcones, ma vale la pena
Siamo in Spagna alla fine del XV secolo. L’intolleranza religiosa ha raggiunto il suo culmine: tutti i non cristiani, i mussulmani e soprattutto gli ebrei devono lasciare il paese o convertirsi al cattolicesimo. Ma convertirsi non è facile anzi, è difficilissimo essere creduti. I “Conversos” vengono spesso imprigionati e torturati. Chi confesserà e si dichiarerà pentito avrà il privilegio di essere strangolato con la garrota prima di essere messo al rogo. Gli altri verranno arsi vivi negli autodafè (alla lettera “atto di fede”) , spettacoli ignobili organizzati dagli inquisitori. Sì, perché l’inquisizione vuole dimostrare al popolo che è la sua protettrice dal demonio e solo i peccatori devono temerla.
Nella penisola iberica messa a ferro e fuoco si svolge l'avventura itinerante dell’ebreo Jonah Toledano, che poco più che adolescente scappa di città in città per non cadere vittima dei carnefici di suo padre e di suo fratello.
In uno scenario descritto magistralmente che ci mostra la vita quotidiana in quel periodo storico, assistiamo alla crescita del ragazzo, ai suoi amori (a rischio della morte visto che era circonciso), alla sua formazione culturale. Infatti diviene aiutante di un anziano medico che gli insegna tutti i segreti della sua arte fino al conseguimento della “laurea” di fronte ad una commissione di dotti, medici e sapienti.
Alla morte del suo maestro il nostro eroe erediterà tutti i suoi beni, governante-amante compresa ed inizierà una carriera brillante entrando in contatto anche con i carnefici dei suoi cari… Vendicarsi o perdonare? E se poi viene scoperto e denunciato?
Si troverà di fronte a dubbi angoscianti, ma le sue scelte non saranno mai avventate.
Un romanzo piacevole e “di spessore” ,anche se poco conosciuto, che non cala mai di ritmo e si legge tutto d'un fiato. Interessante.
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