Dettagli Recensione
Che fatica!
Mi piacciono i romanzi che narrano storie di famiglia e che intrecciano le vicende personali dei personaggi con l'evolversi dei costumi e della vicende della società in un contesto più ampio.
Ovviamente la trama deve essere all'altezza, deve interessare, non è questo il caso.
Questo libro parte da un paio di ideea carine , per esempio il modo diverso in cui è raccontato ogni capitolo, ci sono lettere, e-mail, ritagli di giornale, vicende narrate in tempo reale e persino un'inquietante voce fuori campo che in certi punti del racconto ferma l'azione in quel luogo e ci descrive cosa accadde in quello stesso luogo molti anni prima . Il tutto è un pò come fare una ricerca su qualcosa del proprio passato, ovviamente gli elementi che andranno ad arricchire le nostre conoscenze arriveranno da fonti diverse , ti ritroverai con un tomo pieno di ritagli e degli appunti più disparati e in questo senso l'idea dell'autrice mi era piaciuta. E' la trama , la storia in se a mancare, il tutto è un pò noiosetto, lento e assolutamente prevedibile e scontato, non c'è il mistero che l'autrice vorrebbe dare perchè si intuisce tutto subito, persino la sorte della povera Teresa. La figura di Amadeo Lax che dovrebbe risultare odiosa è tratteggiata malamente , non è nemmeno credibile nella sua stupidità e cattiveria. Ci sono una serie di luoghi comuni sulla nobiltà decadente , sui loro vizi e le loro abitudini, cose già lette e rilette , a fare da ingombrante ornamento di una storia che non cammina.
Non mi è piaciuto e ho fatto fatica a finirlo, peccato perchè la struttura narrativa, che ad alcuni non è piaciuta, l'ho trovata invece l'unica parte intrigante del romanzo, se non altro gli da un pò di quella vivacità che altrimenti mancherebbe del tutto.