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Il caffé della perdizione
Nella Londra di fine ottocento il progresso incalza.
Le suffragette iniziano la loro battaglia per il voto alle donne e Mr.Pinker ha un progetto ambizioso: creare una catena di " taverne della sobrietà" dove poter degustare del caffè dalla qualità ineccepibile.
Pinker é un imprenditore abile ed intraprendente; per lui creare una sorta di guida alle tipologie di migliori caffè esistenti significherebbe evitare di trovarsi spiazzato nel caso in cui i suoi agenti commerciali, siti nelle varie piantagioni del globo, dovessero confondere le qualità e acquistare miscele scadenti.
Bisogna creare un lessico commerciale comune a tutti, che descriva le tipologie di caffè con una nomenclatura specifica.
Robert Wallis fa al caso suo.
Lo spiantato dandy, infatti, nonostante viva una vita di sregolatezze tra debiti, folli agi e piccole perversioni messe in pratica nei vari bordelli della città, é un vero artista, un poeta; sa usare le parole, ha un linguaggio ricco ed elegante e possiede l'abilità straordinaria di saper degustare e descrivere le caratteristiche di ogni tipologia di caffè sorseggiato.
Da queste sue capacità e dalla collaborazione con la graziosa Emily, figlia di Pinker, la "guida Wallis-Pinker" prende forma. Cullati da aromi inebrianti, piacevolmente afrodisiaci ed eccitati dalla realizzazione del progetto, tra i due nascerà un sentimento profondo. Robert Wallis si sentirà autorizzato ad avanzare la proposta di matrimonio a Mr.Pinker e questi, di rimando, gli proporrà un affare: creare una piantagione di caffè in Africa, nella regione abissina di Kaffa dove c'é il terreno migliore e solo dopo essere tornato trionfante da questa impresa, la proposta verrà accolta e messa in pratica col favore di tutti.
Robert accetta e parte per un continente sconosciuto, selvaggio, impregnato di tradizioni, riti magici, schiavi e chicchi di caffè; qui, i ritmi primitivi, il tempo che scorre, i tramonti languidi e la sensualità di una donna, dalla pelle color cioccolato, misteriosa e inavvicinabile, sprofonderanno Robert in un abisso di lussuria e oblio e riemergere per tornare alla realtà e crescere umanamente sarà un processo lungo e doloroso. Questo romanzo storico di Capella ci conduce nel mondo dei sentimenti duraturi, dei vizi, degli ideali politici e dei processi economici incalzanti in una Londra vittoriana in perpetuo fermento.
Il tutto avrà un unico filo conduttore: il profumo del caffè. Romanzo lungo, scritto magistralmente ma in alcuni capitoli poco accattivante, si allontana totalmente dalla storia d'amore che ci si aspetta, prendendo la via della carnalità. Un erotismo talvolta esasperato e poco fine ma (fortunatamente) ben distribuito nella narrazione, trasporta il lettore nella viziata atmosfera bohémien. I personaggi principali sono ben confezionati e il quadro storico fedele a ció che ci si aspetta. Il finale sorprenderà il lettore e darà da pensare. Una prova discreta, senza troppe pretese, condita da vizi e virtú di una bevanda dall'aroma intenso che resterà a lungo nelle nostre narici.