Dettagli Recensione
Il tempo tra le cuciture
La vita è come una sarta: ci cuce addosso un abito di avvenimenti, situazioni, ed emozioni.
A volte l'abito ha una cucitura sbaglita, è troppo pomposo, oppure il taglio non è di nostro gradimento. Insomma, spesso si vorrebbe cambiare tutto, voltare pagina, ma il vestito della vita si può soltanto rammendare, pezzo per pezzo, parte per parte. Perchè se lo cambiassimo rimarremmo per un attimo nudi. E sulla pelle nuda i colpi fanno più male.
L'abito di Sira era dritto, senza fronzoli, scendeva con una linearità disarmante, un idillio di semplicità e perfezione. Un vestito comodo, ma che lascia indifferenti.
Poi c'è una macchina da scrivere, un'Olivetti, la migliore nel periodo prebellico. Dalla macchina da scrivere, come da quella da cucito, nascono cose nuove, testi o capi d'abbigliamento, nascono nuove vite, o alcune, cambiano nettamente. Perchè Sira, un lavoro tranquillo, un futro sposo, Ignacio, magro e gentile, aspirazioni irraggiungibile e solo desideri comuni, incontra Ramiro, la trasgressione da una vita monotona. La sua mano e quella di Ignacio si separano e lei cade nella braccia di Ramiro.
Ora l'abito di Sira ha preso una piega diversa, ha raccolto uno strascico di droga, alcol, divertimenti sfrenati ed è diventato tropo pesante da portare. Perchè Sira è caduta in un mondo più grande di lei, povera aspirante sarta che aveva conosciuto soltanto la via di casa sua e un uomo pacato. Ramiro la ingannerà per poi abbandonarla. Sira non perde solo lo strascico, ma quasi tutto il suo vestito.
Costretta a ricucire i brandelli della sua vita, in un luogo sconosciuto, il Marocco, da sola e senza denaro, nuda sotto i colpi della vita, Sira decide di reagire. E allora conoscerà le strade speziate di Tangeri, la vivacità e l'allegria dei cittadini, i rumori delle grida dei bambini che riempono le strade. Conoscerà tanti personaggi, l'altruismo, l'amicizia, la disperazione, il dolore. Insomma, inizia a sanguinare. E con il rosso del sangue, si crea un nuovo abito, temprato dalle avventure e destinato, ormai, solotanto a scalfirsi. E con un nuovo vestito aprirà un atelier di moda, frequentato dalle mogli dei politici e dei militari che all'alba della guerra detengono il potere, entrando così in un gioco più grande di lei.
E' un libro affascinante, avvincente, capace di inchiodarti alle pagine con uno stile scorrevole, che perde un po' in alcuni capitoli centrali, e la descrizione vivace della vita tra Spagna e Africa, negli ambienti alti, durante la seconda guerra mondiale. E' un libro dallo sfondo storico ben delineato, portavoce di una gamma di emozioni incredibili e descrittore di un mondo altolocato dove l'ipocrisia domina imperante, dove i valori si arrendono all'utile. Dove il potere è l'unica logica.
UN velo di malinconia si frappone tra me e questo libro, un ricordo offuscato dal desiderio di rileggerlo, magari in una giornata d'Ottobre, mentre fuori piove, e non sotto l'ombrellone, come ho fatto io.
Perchè in fondo la lettura è un brandello di stoffa che si cuce con il nostro abito, rendendolo sempre più ricco e sorprendente. Perchè ogni libro, anche il più brutto, ci regala una vita. E quella di Sira sorprenderà e arricchirà ciò che siamo.
Perchè in fondo, una cosa l'ho imparata da questo libro: non è il destino a cucire il nostro abito, ma le nostre azioni, e questa grande libertà è la causa di ogni sofferenza. Ma anche, inevitabilmente, di ogni soddisfazione. Leggete questo libro, e arricchite il vostro abito. La vostra vita. Arricchite voi stessi. Questa è una grande Opportunità.
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Sono d'accordo con te, si perde un pò nei capitoli centrali ma è davvero un bel libro.
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Mi ha colpito soprattutto la parte conclusiva con il tuo invito ad arricchire il nostro abito con questa lettura!!!!!
Originale la similitudine vita/ abito!!!!!!
Ti faccio tutti i miei complimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!