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La barca di Caronte
Alla fine di questa lettura mi è venuta spontanea una domanda: ma qual è il vero Inferno? Un campo di concentramento o un vagone di trasporto? In entrambi i luoghi ovviamente si moriva in modi atroci e disumani, ma non ho potuto fare a meno di pormi questo drammatico quesito.
Non ho dato il voto massimo a questo libro non perchè sia brutto, ma perchè è angosciante. Terribilmente direi, tant' è che ho faticato non poco a finirlo, avendo addirittura la sensazione che le pareti delle stanze si restringessero intorno a me fino a soffocarmi.
"Il vagone" è un libro piccolo e breve, costituito da frasi semplici e corte ma che si imprimono come un sigillo nella mente e nell'anima.
Il protagonista parla in prima persona di un viaggio. Un viaggio di tre giorni, in condizioni totalmente disumane. Le vittime sono migliaia di ebrei, ma anche oppositori politici e tanti altri innocenti.
Non lo si può nemmeno chiamare "viaggio".
Il caldo è soffocante, la puzza di morte, sudore e feci costante e sempre più intensa e l'aria praticamente inesistente.
Acqua e cibo sono parole sconosciute e le persone sono letteralmente schiacciate l'una contro l'altra senza alcuna possibilità di movimento.
Se si sta in piedi ci si stanca, se si sta seduti si soffoca.
Le scelte sono poche e solo i più forti e resistenti sopravviveranno.
Urla, lamenti, liti s'odono in maniera costante.
Speranze e futuro svaniscono come cenere al vento e solo la morte di dipana davanti agli occhi di coloro ancora aggrappati alla vita e che hanno perso tutto.
I sentimenti scompaiono quasi del tutto, lasciando il posto a quel che viene comunemente chiamato "istinto di sopravvivenza" per chi ancora non si è rassegnato alla morte che ormai regna sovrana insieme agli assassini di quelle povere vittime.
Gli uomini sono stati trasformati indipendentemente dalla loro volontà in qualcosa di molto peggio di bestie, e così verranno sempre visti dai loro carnefici.
Ecco cosa c'è in questo libro. Sono cose purtroppo reali e accadute a moltissime persone innocenti che l'autore è riuscito a rendere perfettamente. Un terribile incubo reale, tante anime e cuori che diventano carta e che vogliono in qualche modo dimenticare e ricordare, dibattendosi tra un disperato desiderio di pace e il bisogno di far sapere cosa è capace di fare l'uomo e quante persone può convincere a seguirlo nella sua pazzia. Un desiderio di appoggiarsi a qualcuno per non dover rimanere soli con il dolore proprio e altrui.
Leggendolo anch'io sono entrata in quel vagone diventando una di quelle vittime senza essere per niente consolata dal fatto che fosse solo un libro: perchè quelle cose sono successe davvero. Quelle cose sono state vissute da tantissime persone e molte di esse non ci sono più.
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Commenti
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E poi, visto che ho un debole per i titoli, complimenti per il titolo !
Cub, non ti perdi quasi niente se non lo leggi, almeno ti risparmi un po' di tristezza
veramente esaustiva !!!
lo leggerò....
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