Dettagli Recensione
Subdolo
Il romanzo parla delle traversie sentimentali e teologiche del monaco nubiano Ipa in un periodo critico per la cristianità, il V secolo.
Nessuno mette in dubbio la competenza del prof. Ziedan sulla materia trattata, ma tutto viene filtrato attraverso una prospettiva di ortodossia islamica, dove i dubbi di Ipa corrispondono alle certezze dei musulmani sulla natura di Gesù e argomenti correlati. Non sorprende, dunque, che quest'opera sia stata celebrata dalla critica araba (musulmana) e severamente condannata dalla chiesa copta, non soltanto per l'immagine storicamente corretta che ne dà e su cui alcuni verrebbero stendere un velo, quanto per i contenuti più subdolamente sottili e difficili da riconoscere. Leggo che le critiche rivolte ad "Azazel" hanno trascurato il messaggio di fondo, e cioè la tolleranza. In effetti questo romanzo ne ha davvero bisogno.
Lo stile della prosa, che cerca di riprodurre il periodare del periodo storico, è accademico e sovraccarico. Le pruriginose passioni di Ipa sono quello che gli inglesi definiscono un "hook", vale a dire un gancio per rendere più commerciale la storia.
In definitiva, ho trovato questo romanzo noioso e irritante. Meglio procurarsi un testo di storia e lasciar perdere le aggiunte posticce.
Lettura consigliata a quanti hanno gradito la fanta-teologia de "Il Codice Da Vinci". Ma forse nemmeno a loro.