Dettagli Recensione
Un gran bel viaggio
Mi sono avvicianto a questo romanzo in punta di piedi, non ero sicuro che potesse coinvolgermi, la trama l'ambientazione e quel poco che sapevo sul protagonista mi lasciavano un po perplesso.
Ho quindi incominciato a leggere cercando di non farmi trascinare in facili critiche dettate piu dai preconcetti che non dalla mia obbiettività anche perchè è noto a tutti che sono un gran virtuoso della letturatura e nessuno meglio di me può recensire un capolavoro come questo (lo spirito di Taita si sta impossessando di me)....
Bellissima avventura, una volta crollati i miei muri d'argilla eretti dalle mie paure, circa 30 pagine, il romanzo ha cominciato a scorrermi sotto gli occhi come il nilo scorre dal Sudan al Egitto, il soffio di Horus è diventata la mia seconda casa e Taia "la tata che non ho mai avuto" ho amato Lostris, combattuto con Tanus, e gozzovigliato con Kratas e sono rimasto impalato pagine intere ad ascoltare Taita lungo le sponde del Nilo... Taita questo personaggio che ne racchiude piu d'uno, questo Merlino del antico Egitto... inizialmente mi lasciava infastidito con la sua saccenza e mi dicevo, possibile che faccia tutto lui ? ma poi ho capito (almeno credo) cio che l'autore voleva trasmettere.
Wilbur Smith voleva trasmetterci si un immagine di grande inteligenza e saggezza con un aurea di mistico, ma voleva anche renderla effimera e debole e in questo secondo me c'è riuscito a pieno. le doti immense di questo protagonista, vengono ridimensionati almeno in parte dall sua vanità e il suo ego smisurato e dalla sua emotività , che dovendolo reprimere in quanto schiavo lo sfoga in questi scritti con questo modo petulante e adolutario che sicuramente ti fa sentire quanto sia pesante l'assenza delgi attributi principali di un maschio , altra ombra che aleggia in modo persistente sul nostro geniale protagonista.
Tanus e Lostris mi sono piaciutti e mi hanno commosso e coinvolto per tutto il romanzo e lungo tutto il nilo.
Smith è un mago, scrive in modo impeccabile, fatta eccezione per qualche termine( due per la precisione come l'autore stesso ammette) non pertinenete di cui non me ne sono nemmeno accorto. il romanzo e un pozzo di storia antica, mi è sembrato di vivere insieme ai protagonisti di questo splendido viaggio e respirare i profumi del antico egitto.
Ho vissuto questo romanzo come un Fantasy/Storico e devo dire che difficilmente si riesce a vivere le due ambientazioni cosi bene.
Se dovessi sintetizzare il tutto lo sintetizzerei con questa frase.
Il dio del fiume sta all'Egitto come Excalibur sta alla Granbretania