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D'amore e di guerra
La parola 'bellissimo' non riesce esprimere propriamente come mi è sembrato questo libro; mi ha trasmesso un insieme di emozioni e conoscenze non facili da riassumere con un aggettivo.
Roma, 90 d.C. circa: Domiziano, tronfio della vittoria sulle tribù germaniche, rientra nella città eterna convinto di ottenere così l'amore spontaneo del popolo dell'Impero; ma una vittoria che i più non definiscono nemmeno tale non basta per ottenere il rispetto, soprattutto quando la tua gente sa che ti sei macchiato dei crimini più orribili.
Nel frattempo, schiava di Domiziano e trofeo più importante della sua vittoria, è Auriane, figlia del defunto Baldemar e signora dei catti. Costretta alle umiliazioni dell'imperatore e poi della terribile arena sorta sotto Vespasiano, cercherà in tutti i modi di vendicare la morte di suo padre, causata da colui che è divenuto l'uomo più potente del Colosseo.
Eppure, maltrattata e intrappolata nelle mura della scuola dei gladiatori, scoprirà di non essere abbandonata da tutti: Marco Giuliano, braccio destro dell'imperatore e sua futura causa di morte, uno degli uomini più amati e potenti di Roma, si dimostrerà per Auriane molto più che una persona dal cuore gentile e onorevole. Così, mentre il loro rapporto diventa qualcosa di più sacro e indissolubile, Roma si prepara al terremoto che la libererà dalla schiavitù a cui la sottopone il permaloso despota.
Sembra che la Gillespie ce l'abbia messa proprio tutta in questo romanzo, e nel mentre, una parte di me vorrebbe che così non sia, semplicemente perché più ottengo il meglio e più ne voglio.
Lo stile di scrittura è chiaro, scorrevole, con un lessico adeguato e dialoghi mai banali. I personaggi, pieni d'ogni sorta di emozione e sentimento sono vividi, concreti, coinvolgenti, si fanno amare o detestare a seconda dell'io del lettore; Da Auriane a Marco, da Domiziano a Giunilla, non si tratta più solo di ombre disegnate su carta, ma di esseri umani pieni di vita. Le ambientazioni sono verosimili, descritte ottimamente, Roma nel suo caos come il Colosseo nel suo sangue. Personaggi e luoghi sono in perfetta simbiosi.
A coronare il tutto, ovviamente, non potevano mancare i vizi e virtù del tempo, un bel ritratto romano di facile comprensione, capace di destare curiosità. Il tutto contornato da intrighi, amore, vendetta, amore, religione e una buona dose di suspense e colpi di scena.
A fine lettura mi sono sentita come un contadino che scopre che il suo vino è venuto meglio dell'anno passato. Consigliatissimo