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Un'avventura esotica
La storia, in soldoni, è la ricerca del mausoleo di un antico imperatore cinese, roba di duemila anni fa.
La tomba in questione è oggetto di attenzione e ricerca da parte degli eunuchi dell’ultimo imperatore bambino, prigioniero nella Città Proibita (siamo all’inizio del secolo scorso), della mafia cinese, del Guomindang e del nascente Partito Comunista.
Per qualcuno essere in possesso di beni che dimostrino di averla raggiunta è questione di prestigio, per altri è questione di potere, per la protagonista della nostra storia, un’occidentale che si trova coinvolta suo malgrado nella ricerca, è una questione economica: recuperare il tesoro risolverà i problemi economici ereditati alla morte del marito, uomo d’affari assassinato in Cina in circostanze misteriose, e le consentirà di ritornare alla sua vita di sempre.
La storia si dipana con leggerezza ed il libro è piacevole e ben scritto.
Le qualità maggiori sono la precisione nei riferimenti storici di un periodo della storia cinese che in occidente conosciamo assai poco e l’approfondimento relativo alla cultura, alla religione e alle pratiche ad esse collegate, come ad esempio la dinamica dello yin e yang e la pratica del thai chi chuan, la celebre ginnastica dolce cinese.
Per il resto è un romanzo… quindi molta invenzione, molta azione, moltissima fantasia soprattutto per quanto riguarda le soluzioni che i protagonisti sono costretti a trovare per superare le trappole disposte dagli antichi architetti reali a protezione del tesoro.
Un’opera d’arte? No, ma non leggiamo solo opere d’arte, non è vero?