Dettagli Recensione
La maledizione delle nove sante
Questo libro DOVEVA essere migliore di ciò che in effetti è.
I potenziali difatti c'erano: cosa ci può essere di più esaltante, coivolgente e guerrigliero delle lotte dei Romani contro le tribù germaniche?
Siamo ai tempi dell'imperatore Nerone: le legioni romane premono sempre più sui confini dei barbari e questi ultimi si stanno preparando a dar battaglia. In questo contesto nasce Auriane, figlia del grande capo barbaro Baldemar e maledizione dello stesso. Alla morte di Baldemar Auriane dovrà cercare di mantenere le redini del paese: sarà suo compito tenere unite le tribù barbare contro l'immenso, l'equilibrato e composto nemico romano.
E mentre tutto ciò accade al Nord, a Roma si va formando una mente liberale e intelligente, assetata di giustizia derivata dal sapere...
Purtroppo non mi è dato sapere se la parte storica sia verosimile, poichè non ho sufficienti conoscenze in materia; tuttavia so che dai tempi di Nerone fino a Domiziano (è questo l'ultimo imperatore che troviamo citato nel libro) le battaglie tra legionari e barbari si fecero sempre più frequenti, quindi presumo che un bel fondo di verità ci sia.
La parte più consistente di questo romanzo riguarda le credenze dei popoli barbarici. La Gillepsie ci ha fatto un ritratto della 'religione' e delle usanze tradizionali dei barbari molto interessante, un punto di vista raro da trovare eppure a suo modo affascinante. Purtroppo a volte diventa leggermente pesante, ma è un difettuccio che gli si può perdonare.
Una cosa che non mi è piaciuta molto è la parte iniziale, un po' troppo veloce e sconnessa; forse la scrittrice doveva ancora ambientarsi al romanzo, anche perchè man mano che si va avanti il testo migliora notevolmente.
Se si fosse prediletta un po' di più al parte bellica sarebbe stato un testo migliore, ma non gli critico nient'altro. Il tutto è scritto abbastanza bene, non divaga mai in dettagli troppo troppo noiosi, il lessico è di facile comprensione ma non banale; le ambientazioni ci 'stanno', sono verosimili; i personaggi sono ben caratterizzati (per quanto riguarda Nerone sono sicurissima che la scrittrice ci abbia azzeccato!) e a loro modo coinvolgenti, reali, e ben inseriti nei vari contesti.
Leggerò sicuramente il seguito. Consigliato