Dettagli Recensione
Tecnicamente perfetto
Un libro scritto con un uso impeccabile delle collaudate tecniche di scrittura del romanzo d'avventura. Perfettamente godibile da tutti, in qualsiasi occasione e piacevolissimo in tutte le sue 600 pagine. Una trama ben congegnata quindi, che scorre su un filo ben teso e pungente, in cui il lettore si immerge totalmente. Ogni tanto, quando la tensione cala, l'autore dà qualche indizio a sviluppi che si concretizzano solo dopo parecchie pagine. Questo meccanismo rinverdisce la curiosità del lettore e ti invoglia a leggere. Quello che non mi è piaciuto è la semplicità con la quale si compiono degli spiacevoli strafalcioni. Si può soprassedere sul discutibilissimo fatto che il protagonista narratore Taita è folosofo, architetto, medico, poeta, scrittore, soldato, ingegnere e ... Leonardo ? Un dilettante. Questo travolgente fenomeno di intelligenza si trova, intorno a pagina 100, a mettere in scena a teatro la nascita della dea Iside; ebbene, lui usa il "cartone" per comporre le scenografie. Ma non siamo nell'antico Egitto ? Conoscevano la carta ? Forse è un problema di traduzione, ma la dottoressa Rambelli è brava e non credo che sia opera sua. Altra chicca a pagina 388: gli antichi egizi non conoscevano i cavalli, almeno fino a quando popoli invasori non li hanno portati al seguito dei propri eserciti. Il nostro bravo Taita, appena li vede, sa già che si chiamano cavalli. Ah Però !
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spero di non averti offeso con le mie puntualizzazioni