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I proscritti
 
I proscritti 2010-12-03 20:37:14 Jan
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Jan Opinione inserita da Jan    03 Dicembre, 2010
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Prima del Diluvio.

Ernst von Salomon è l'autore di quest'opera che, insieme al "Tramonto dell'Occidente" di Spengler, costituì uno dei capisaldi della "formazione culturale nazista".
Von Salomon ha rappresentato per tutta la generazione del primo dopoguerra tedesco un vero punto di riferimento.
Alla luce dei risultati della seconda guerra mondiale, dopo aver letto questo simpatico libello...ne comprendo appieno il motivo.
Il volume è stato pubblicato , meglio ripubblicato, dalla Baldini Castoldi Dalai Lama ad un prezzo quasi irrisorio: 8 euro e qualche cosa.
Bene, mi sono detto, compralo e leggilo!

La trama è narrata in prima persona : Ernst von Salomon fece parte dei cosiddetti Freikorps, o Corpi franchi (Proscritti), che dopo il crollo dell'impero guglielmino vennero incaricati di "tenere l'ordine" in una Germania straziata dagli accordi di Versailles.
E come sempre, i tedeschi presero alla lettera l'incarico assegnatogli.
I Proscritti si diedero a "tenere l'ordine" soprattutto nel 1919, allorché assassinarono Liebknecht e Rosa Luxenburg, fondatori del movimento spartachista; fecero polpette degli iscritti alla Lega di Spartaco; soppressero la cosiddetta Repubblica dei Consigli, in Baviera, con una crudeltà quasi paragonabile a quella dei soldati di ventura.
E i Freikorps erano, infatti, dei Corpi di soldati di ventura...
Importanza storica del libro: altissima. Queste memorie sono leggibili come chiave di lettura anticipatoria del nazismo imminente.

Da un punto di vista letterario siamo tra l'apocalittico e l'autocelebrativo.
L'autore si sofferma volentieri su particolari raccapriccianti che lasciano capire tante cose...
Impressionante e bellissimo, anche se paradossalmente non voluto da von Salomon, il momento della descrizione del ritorno delle truppe(vere) tedesche dalle Fiandre, da Verdun, dalla Somme, da tutto il Fronte Occidentale.
I soldati ,privi ormai di qualsiasi patriottismo, che marciano per le città rifiutando il dono dei fiori sono l'emblema, ripeto non voluto dall'autore, della sconfitta di tutto.
Del fatto che la guerra è l'annichilimento.

Peccato che questa grande lezione dei reduci abbia avuto, com'è noto,pessimi allievi.

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