Dettagli Recensione
Aspettative troppo elevate
L'ho letto due anni fa e ancora mi ricordo vicende e personaggi, vuol dire che non è così banale come libro.
La storia è avvincente anche se in alcuni punti sembra un susseguirsi di disavventure e manifestazioni della meschinità umana e il ritmo della narrazione rallenta.
Proprio la considerazione dello spirito del libro mi fa pensare che a molti non sia piaciuto perchè lo hanno paragonato ai "Pilastri della terra" di Follet.
In comune col libro di Follet ha la collocazione storica certo , la definizione di "romanzo storico" che finisce per essere una marchiatura a fuoco che da al lettore grandi aspettative.
Ma le vicende di Arnau , il suo essere sempre più solo,la menzogna che decide il destino degli uomini, il senso di rivalsa, il coraggio di aggrapparsi al dolore e al poco che che gli resta per tornare a riappropriarsi della dignità che gli spetta come uomo ...tutte queste cose mi hanno ricordato un pò il Conte di Montecristo di Dumas (anche qui fatte le debite proporzioni ci mancherebbe...).
Poi è evidente che quelli sono capolavori (soprattutto il libro di Dumas) e questo è solo un buon libro con una ricostruzione storica comunque piacevole e approfondita quel tanto che basta per dare le informazioni che servono senza tediare inutilmente il lettore.
Interessante l'inserimento nel raccondo della figura di Nicholas Eymerich il famoso inquisitore divenuto protagonista di una serie di ottimi romanzi del nostro Valerio Evangelisti.
Quindi, pur con le dovute considerazioni e distinzioni, a me è piaciuto.