Dettagli Recensione
Avventuroso
Ci sono storie ormai conosciute e rivisitate innumerevoli volte dalla letteratura e dal cinema, scrivere un racconto su una di queste (in questo caso l'ammutinamento del Bounty ma penso anche al naufragio del Titanic e via dicendo...) è un grosso rischio perchè la storia è quella che si sa e si finisce facilmente nella noia se non si hanno notizie fresche da aggiungere.
Il merito di Boyne è quello di farci vivere l'avventura del bounty attraverso gli occhi di un ragazzino di 14 anni reclutato suo malgrado come servitore del capitano , il grado più basso esistente su una nave di Sua maestà Re Giorgio.
La vicenda è arcinota : il Bounty dopo alcune peripezie arriva a destinazione a Tahiti dove l'equipaggio deve raccogliere i semi e far germogliare le piante del pane da riportare in Inghilterra perchè possano essere trapiantate nelle colonie inglesi come nutrimento completo e soprattutto economico per gli schiavi.
La vita sulla paradisiaca isola è ben diversa da quella dura su una nave in balia dei capricci del mare e del tempo, e i rudi marinai trovano difficile staccarsi da cibi freschi ed abbondanti e dalle lussuriose attenzioni delle bellissime e "facili" indigene.
Il capitano William Blight cerca di mantenere l'ordine alternando grande comprensione a qualche sfuriata ma invece di trovare apprezzamento perde via via carisma ed autorevolezza e non si accorge che il secondo ufficiale sta tramando alle sue spalle.
Alcuni giorni dopo aver lasciato l'isola per fare ritorno alla volta dell'Inghilterra trenta uomini guidati dal secondo ufficiale si ammutinano e prendono il comando della nave relegando il capitano, il primo ufficiale e altri marinai a lui fedeli su una grossa scialuppa di salvataggio con solo una bussola e pochi viveri.
Il Bounty degli ammutinati fa ritorno verso l'isola di Tahiti mentre il capitano e gli uomini che per senso del dovere e dell'onore gli restano fedeli, tra cui il giovane Jacob, vengono abbandonati in mare aperto . Il loro straordinario coraggio e spirito di sopravvivenza, la loro coesione nelle difficoltà e la capacità unica del capitano di ricordare rotte e posizione delle isole permette a 13 di loro di raggiungere la colonia olandese di Timor dove verranno curati e troveranno un passaggio verso casa.
Bello il racconto ma anche la vicenda del giovane Jacob , un ragazzino a cui la vita ha già fatto troppo male e che ha già imparato a sue spese che non tutti quelli che dicono di volerti aiutare lo fanno disinteressatamente . Il giovane cresce durante il viaggio e si trasforma da impaurito ragazzino costretto a rubare ed ad altre terribili occupazioni in un marinaio ed un giovane uomo , con valori come l'amicizia , la lealtà , l'onore ed il coraggio ormai scolpiti nel cuore grazie all'esempio dei suoi compagni di avventura.
Boyne ha davvero costruito un bel racconto molto avvincente ed avventuroso.