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Lettere dal crepuscolo
"... l'amore o la vecchiaia : ci si trova ciò che vi si porta" (M. Yourcenar).
Il racconto di questo curioso libretto è tratto da 21 lettere (e altri documenti), destinate al maggiordomo e mai spedite, che Casanova scrisse nel periodo vissuto a Dux, in Boemia, nel castello di Waldstein, dov'era stato assunto come bibliotecario e dove trascorse gli ultimi 13/14 anni di vita. "Ognuna di quelle missive (...) è un grido di dolore e di rabbia. Ma è un grido silenzioso".
I primi anni vissuti a Dux sono nell'agiatezza; però ben presto c'è la rovina economica, perché Casanova scrive molto e pubblica a proprie spese, ma senza neanche un po' del successo sperato.
Gli anni più tristi sono quelli (1790-93) in cui il Conte di Waldstein è assente dal castello. "L'ultima, grande battaglia che Casanova combatte nel mondo dei vivi non è quella contro se stesso giovane, o contro i fantasmi del passato (...). E' una lite di condominio, e che lite!".
Egli, che conosceva il latino e parlava più lingue straniere, non era in grado di comunicare in tedesco, parlato in quella piccola corte. Questo contribuiva al suo isolamento; ma il personaggio che esce da queste pagine è un uomo permaloso, sospettoso, supponente, che si atteggia a filosofo, con una grande considerazione di sé. Ciò che sicuramente non gli giova. Certamente sapeva come rendersi antipatico.
Di qui una serie di liti, dispetti, denunce, culminanti in un fatto increscioso: il frontespizio di un libro, col suo ritratto, usato come carta igienica ed esposto nelle latrine. Tanto da far intervenire perfino la madre del Conte, con una lettera,dalla sua residenza viennese : "Un uomo qual voi siete, signore, è al di sopra dei dispettucci di simile canaglia; disprezzateli, e saranno abbastanza puniti". Ma l'umore del Veneziano, "un avventuriero a corto di avventure", non cambia. In una lettera scrive di essere "come un nobile destriero che la sfortuna ha costretto a vivere in mezzo agli asini". L'avanzare del decadimento fisico fa il resto.
Solo col ritorno del Conte, come nelle fiabe, la situazione trova un nuovo equilibrio; e anche Casanova deve accettare il compromesso.
Ormai pure nel paese di Dux trova una specie di tolleranza : "è ' l'italiano ' ,a cui bisogna permettere di comportarsi in modo teatrale; sennò, che italiano sarebbe ?".
Lo scrittore Forster forse l'avrebbe definito un "essere che può rivelare abissi di stranezza, se non di pensiero".
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Commenti
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Se non conosci Lalla Romano e ti appresti a leggerla, consentimi un suggerimento: si tratta di un'autrice i cui libri costituiscono nell'insieme un grande affresco. Perciò con le prime letture occorre sapere che alcuni rimandi sono possibili ed alcuni personaggi si completeranno meglio man mano che si procederà con le letture.
Lei ha scelto di utilizzare il proprio mondo e le proprie esperienze, perché uniche vere fonti di conoscenze, ovviamente non per farne pettegolezzo, ma come possibilità di smascheramento e per scoprirne la portata 'universale'.
Buona lettura.
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