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Quando il postino era uno di famiglia
C'era un tempo in cui i portalettere giravano in paese a bordo di una biciletta. Un tempo in cui si aspettavano le lettere con ansia. C'era la gioia di toccare la busta, sentirne l'odore, aprirla lentamente e poi leggere con calma notizie dei cari lontani. E per chi era analfabeta c'era qualcuno, magari lo stesso postino ,che si sedeva al tavolo della cucina e la leggeva ad alta voce, diventando depositario dei segreti di tutto il paese. In quel tempo viveva Anna, che nel 1934 arriva in paesino in provincia di Salerno. Con sé porta un bambino piccolo e la ricetta del pesto, che spera possa aiutarla a sentire meno la mancanza della sua Liguria. Anna capisce subito che nonostante sia sposata con un uomo in vista lei sarà sempre una straniera. Ma non fa nulla per non essere diversa dagli altri. Contro il parere dei più fa il concorso per diventare portalettere, indossa i pantaloni, costruisce una casa per donne maltrattate. Insomma fa tante piccole rivoluzioni con garbo, ma con una tenacia ammirevole. Questo libro, opera prima di
Francesca Giannone è molto gradevole, scritto con una prosa curata, ma semplice, con una storia che dosa in modo ben equilibrato una storia d'amore con temi sociali che sono attuali ancora oggi. Non condivido tutto il clamore che ha suscitato questo libro, ma merita comunque di essere letto.