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Affascinante!
Un gioiellino questo romanzo di Gian Marco Griffi candidato al premio Strega per la sua grazia, la leggerezza, la sottile ironia che lo pervade insieme a momenti di puro lirismo.
Non si tratta di un romanzo “facile”, arriva da una piccola casa editrice e difficilmente lo si troverà promosso sui mezzi di comunicazione più popolari sui libri. Merita però sicuramente di essere avvicinato dal lettore più appassionato e che cerca sempre qualcosa che lo porti fuori dalla consuetudine, anche nel narrare storie. E proprio qui il vero lettore trova pane per i suoi denti. Niente facile retorica, nessuna storia strappalacrime, nessun bisogno di trovare stranezze per affascinare.
Ferrovie del Messico è il classico romanzo corale che potrebbe essere senza fine tale è la capacità narrativa dell’autore. La vicenda è di estrema semplicità. La storia si svolge ad Asti e vede il milite della Guardia nazionale Repubblicana ferroviaria Cesco Magetti, tormentato dal mal di denti che mai risolverà per la sua paura del dentista, che riceve l’assurdo ordine di preparare in una settimana una mappa dettagliata delle ferrovie del Messico. Ovviamente il protagonista non sa da dove cominciare. Inizia quindi la sua ricerca, con capitoli che talvolta tornano indietro nel tempo con lunghi flashback per approfondire le storie di alcuni personaggi che il protagonista incontra nel corso del suo difficilissimo tentativo di trovare un libro che dovrebbe aiutarlo nella compilazione della mappa. Lo troverà? Gli servirà? Riuscirà nell’intento? Questo lo lascio al lettore. Anche se in fondo non è in questo il vero scopo e il senso del libro.
La galleria di personaggi incontrati è infatti il cuore del libro. Ciascuno con la sua particolarissima storia viene narrato dalla penna agile e leggera dell’autore che ce li rende umani e vitali regalandoci quando un momento di comicità ed un sorriso, quando pagine di vera commozione. E ne nasce la perfezione di un romanzo narrato da tutti coloro che il protagonista incontra.
Altro punto di forza è l’infinita capacità narrativa dell’autore. Il romanzo infatti termina quando l’autore decide di farlo finire, ma potrebbe ancora proseguire, le storie si avvicendano e legano perfettamente una all’altra. E in fondo in fondo al lettore dispiace lasciare una storia in grado di stupirlo e portarlo con sè in mondi e storie che trascinano nel loro divenire.
Consigliato? Senz’altro, a veri lettori. Felice della sua candidatura allo Strega. Completamente meritata.
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Commenti
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Il mio libraio quando me lo ha proposto mi ha detto: "questo è per lettori veri, se non lo leggi tu...".
Quindi se ami trovare qualcosa di ricercato e un po' diverso dal solito medio livello del premio Strega provaci. Altrimenti lascia stare.
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