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L'Eneide secondo Marilù
Marilù Oliva si propone al lettore con una lettura se, così si vuol dire, ardita quanto impegnativa. Tra queste pagine torna il mito, torna l’amore struggente di Didone per Enea che, naufrago, trova in lei soccorso e rifugio nell’ospitalità della reggia di Cartagine, come sappiamo dai libri di scuola. È infatti nel Libro IV de L’Eneide che si delinea l’amore, la passione e una delle passioni più memorabili e struggenti dell’amore e delle storie tali occidentali. Ma cosa sarebbe successo se Didone non si fosse uccisa? Cosa sarebbe successo quel suo approccio alla vita così noto fosse stato diverso?
Ecco che sopraggiunge, dopo circa un centinaio di pagine, la proposta audace di Marilù Oliva che osa ma al contempo sprona ad abbracciare un mito visto in un’ottica completamente diversa.
Un’altra prova ben riuscita dell’autrice che già aveva riportato il mito negli anni del nuovo Millennio con opere quali L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre. Un titolo sinceramente piacevole e da leggere con semplice naturalezza e gusto.