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Trema la vita
Tremano le pagine tra le dita per l' eco delle parole, che non rimangono su carta, ma risuonano lontano.
Trema la mia penna nello scrivere le impressioni e trema la mia voce nel rileggerle tanta è l'emozione accumulata.
Trema la notte è un romanzo sulla vita, a dispetto dell'evento narrato - il terremoto del 1908 sullo Stretto -, poiché la morte non distrugge nulla.
Solo dal lasciar andare, il nuovo può emergere: accogliere la fine, in modo da poter guardare avanti al nuovo. In un paesaggio apocalittico, tra ceneri, polvere e macerie di una città distrutta, e la disperazione dei personaggi increduli e traumatizzati, la forza e la resilienza la fanno da padrone. Sia in Nicola ,undicenne,sia in Barbara, giovane donna, non si spegne mai il lume della speranza. Due vite diverse di due città opposte, l'una di Reggio Calabria l'altra di Messina, ma con lo stesso tragico destino. E incontrandosi, percorrono un pezzo di strada insieme, testimoni di vite spezzate.
La scrittura evocativa, lirica e colma di pathos aiuta il lettore a calarsi in un’ambientazione passata: la ricostruzione storica del tragico evento è molto accurata ed è accompagnata da personaggi di fantasia, ben caratterizzati con spessore psicologico, profondità e sensibilità uniche.
In un tempo in cui religione e cartomanzia erano due facce della stessa medaglia: le suore di carità che aiutano gli sfollati sono affiancate dalla figura di una cartomante che predice l'arrivo di una nuova vita. Parallelamente alla storia nella struttura esterna del romanzo, i tarocchi aprono i 22 capitoli: per ognuno corrisponde una carta degli arcani, iniziando con l'Appeso (una prova inevitabile che chiede sacrifici) e terminando con il Mondo ( la conclusione di una situazione spiacevole).
L' incontro con l'autrice al Salone aveva già fatto presagire che sarebbe stata una lettura potente e significativa. Così è stato. Consigliatissimo.