Dettagli Recensione

 
Cristo si è fermato ad Eboli
 
Cristo si è fermato ad Eboli 2022-06-26 08:08:37 Cathy
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Cathy Opinione inserita da Cathy    26 Giugno, 2022
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

«Tragedia senza teatro»

Condannato al confino dal regime fascista, Carlo Levi è costretto a lasciare la sua Torino per la lontana e sperduta Lucania. La prima destinazione è il paese di Grassano, la seconda Gagliano, ancora più piccolo e sperduto del precedente. Qui Levi trascorre un intero anno (1935-36) di vita grigia e monotona, dipingendo ed esercitando l'attività di medico per i poveri contadini del posto, completamente abbandonati a se stessi. Soprattutto, ha l'occasione di entrare in contatto diretto con la questione meridionale, di conoscere l'antica civiltà contadina del Sud e di toccarne con mano le tradizioni, i riti, i culti, la profondissima povertà, l'abbandono, l'assenza dello Stato che anzi è percepito come un nemico, con le sue tasse, le sue guerre, le sue leggi misteriose e incomprensibili. Se l'operato dello stato risulta per lo più indecifrabile, il suo risultato, invece, è molto chiaro ed è sempre lo stesso: vessare, opprimere e impoverire ancora di più chi già non ha nulla. Qualche anno dopo, tra il 1944 e il 45, quando ha ormai lasciato la Lucania, Carlo Levi decide di ripercorrere in un romanzo l'anno trascorso a Gagliano, per dare voce a chi non ce l'ha, riflettere sul problema del Mezzogiorno e ipotizzare una soluzione.
In "Cristo si è fermato a Eboli" non accade quasi nulla, gli avvenimenti veri e propri sono pochissimi. Più che raccontare una trama, l'autore descrive una cultura che appare lontanissima nel tempo e nello spazio, con un ritmo lento, scandito solo dal trascorrere delle stagioni, dei lavori agricoli, delle festività religiose.
Di solito per indicare un luogo sperduto e lontano dalla civiltà si dice che è un posto "dimenticato da Dio e dagli uomini". L'espressione "Cristo si è fermato a Eboli" significa esattamente questo: non soltanto Gagliano, simbolo di tutta la Lucania e di tutto il Sud Italia, è stato abbandonato da Dio, ma anche dagli uomini, perché "cristiano" per i contadini significa "uomo". Chi ci vive non è esattamente un uomo, agli occhi degli altri, ma è più simile a un animale. In queste terre aride e brulle, secche e bianche di argilla, inadatte alla coltivazione, falcidiate dalla malaria, il tempo, la civiltà moderna, la storia, le grandi trasformazioni non sono mai arrivate. È un mondo immobile, chiuso, isolato, in cui la morte è la compagna costante dell'uomo, impregnato di magia pagana. Qui si vive a metà del Novecento come si viveva centinaia di anni prima: gli uomini all'alba vanno nei campi a testa china, le donne vestite di scuro e con i volti velati vivono al chiuso delle loro povere abitazioni e i bambini giocano in strada magri e cenciosi, gialli per la malaria. I maestri non insegnano nulla, i medici non curano i malati, il lavoro dignitoso non esiste e dopo la crisi del '29 perfino l'unica speranza di salvezza, l'America, è diventata ancora più lontana e difficile da raggiungere.
"Cristo si è fermato a Eboli" ha avuto un ruolo fondamentale nel sottoporre la questione del Mezzogiorno all'attenzione dell'opinione pubblica e della classe intellettuale. Nelle ultime pagine, l'autore propone un'analisi molto lucida e interessante del problema, di questa «tragedia senza teatro» che è la vita dei contadini meridionali, e suggerisce una possibile soluzione, forse un po' troppo utopistica, ma interessante.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Che bel libro! Letto e riletto, poi riletto ancora. Una ricognizione sull'Italia com'era.
In risposta ad un precedente commento
Cathy
25 Luglio, 2022
Segnala questo commento ad un moderatore
Una lettura interessantissima.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il sistema Vivacchia
Le furie di Venezia
Eredi Piedivico e famiglia
I giorni di Vetro
Io sono Marie Curie
Morte nel chiostro
La Santuzza è una rosa
Sono tornato per te
La portalettere
La fotografa degli spiriti
Il boia e la contessa
Rubare la notte
Non si uccide di martedì
Oro puro
Ferrovie del Messico
Resta con me, sorella