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Le stanze buie
 
Le stanze buie 2022-01-15 21:28:15 ALI77
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    15 Gennaio, 2022
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UN BUON ROMANZO STORICO

Siamo alla metà dell'Ottocento e il protagonista del romanzo è Vittorio Fubini, un maggiordomo che da Torino si trasferisce a Nèive per esaudire le ultime volontà dello zio defunto, i due uomini non si conoscevano ma tenevano da anni una fitta corrispondenza e Vittorio aveva una grande stima nei suoi confronti.
Il protagonista non voleva inizialmente trasferirsi in un piccolo paese di provincia e lasciare il suo lavoro in città, ma aveva un profondo rispetto per suo zio e non poteva mancare di realizzare il suo ultimo desiderio, continuare a lavorare come maggiordomo nella stessa casa dove lo aveva fatto lui per tanti anni.
"Se avesse saputo quanto io stesso ero poco incline ad assumermi quell'incarico, mi avrebbe guardato con meno avversione? Supponevo di no."
Il protagonista è molto rigido e attento nel suo lavoro, vuole che tutto vada secondo i suoi piani, è fedele al suo padrone ed è anche orgoglioso di svolgere il suo impiego e lo fa al meglio delle sue possibilità.
Il signore della casa è Amedeo Flores, un aristocratico che è diventato ricco grazie alla produzione di vino, ha una moglie di nome Lucilla e una figlia Nora, a cui non tiene particolarmente.
Quando il protagonista arriva a casa Flores, trova una situazione molto spiacevole, c'è un forte odore di muffa, le pareti sono piene di umidità, i mobili sono antiquati e pretenziosi.
Se pensiamo a quanto a fosse importante la casa nell'Ottocento, capisco il forte "disgusto" che Vittorio abbia provato vedendo lo stato di trascuratezza nel quale versava l'abitazione dei Flores.
"Stanze ormai vuote, private di ogni memoria."
Per Fubini adattarsi a questa nuova realtà non è affatto facile, il resto della servitù lo guarda con sospetto e non lo accoglie nel migliore dei modi e poi subisce dei piccoli episodi inquietanti e misteriosi che lo hanno indotto a pensare che la casa fosse abitata da alcuni fantasmi.
Lucilla, la moglie di Fubini, è una donna apparentemente strana, non si adatta molto alle regole che le impone il suo status di moglie per l'epoca, ma ha un forte senso di protezione nei confronti della figlia che crede malata.
C'è però un mistero in questa casa, delle stanze che sono chiuse da anni e che nessuno può aprire, un amore impossibile e un segreto che è rimasto nascosto tra quelle mura.
"E' così che i nostri ricordi sopravvivono al tempo: grazie al profumo."
Non credo che questo sia un romanzo gotico, ci sono sicuramente molti elementi che richiamano questo genere ma credo sia troppo pochi per definirlo tale e penso sia più un libro di narrativa generica.
Se da un lato mi ha fatto piacere che il protagonista sia un maggiordomo e non la signora o il signore della casa, però è forse lui stesso il punto debole del romanzo. Nella prima parte sicuramente ho apprezzato il suo essere rigido, severo e inflessibile ma poi nel giro di pochi capitoli cambia completamente, questo sua flessione di carattere dopo poche pagine mi ha fatto storcere il naso. Purtroppo ho trovato che un po' tutti i personaggi principali mancassero di una caratterizzazione solida e verosimile.
La casa infestata dai fantasmi, l'ambientazione così suggestiva, una casa isolata piena di colpe e segreti del passato, sono sempre degli elementi mistery che attraggono i lettori e potevano essere sviluppati e sfruttati meglio.
Lo stile di scrittura è semplice e la narrazione è molto coinvolgente e la lettura è stata molto piacevole, è un romanzo che mi sento ugualmente di consigliare.

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