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Musica e onore
Definito da alcuni critici “un gioco di matrioske”, il romanzo di Tarabbia si articola su più piani temporali, sviluppandosi ed intrecciandosi attorno alla ricostruzione della vita del principe e compositore di testi e musiche sacre Carlo Gesualdo di Venosa.
Nel lontano '500 Carlo è il figliolo minore del principe di Venosa, dedito agli studi ecclesiastici e alla composizione di madrigali; il destino vuole che a seguito della prematura morte del fratello egli debba assumere le redini dei possedimenti familiari e relegare le proprie passioni letterarie e musicali a mero diletto da esercitare nei momenti liberi da impegni ufficiali.
Carlo ed il suo carattere ombroso e asociale, Carlo e le torbide vicende coniugali, Carlo e il delitto.
Pagine fosche, patinate di gotico, a cavallo tra memoria storica e bizzarrie fantasiose sfornate dalla tradizione popolare per ingigantire e arricchire di particolari la vita di personaggi in vista come i principi di Venosa, legati alle casate Borromeo ed Este.
Un romanzo che percorre taluni sentieri tracciati dalla documentazione storica, coniugandola con elementi noir verosimili e con altri spinti all'eccesso, arricchendo le scene con pittoreschi e floridi volti che si muovono con disinvoltura tra le pieghe narrative.
Un lavoro ben congegnato, per nulla ostico nonostante il tempo si scinda tra passato e presente, tra voci che giungono da un passato fosco e remoto e voci contemporanee che cercano di riportare all'ordine le tessere di un mosaico scolorito dai secoli trascorsi.
Cupo e tenebroso negli animi dei personaggi, negli interni riccamente descritti dei palazzi, nei destini e negli esiti ultimi.
Godibile, mai tedioso, percorso da una tensione vibrante che costringe il lettore a seguire l'intero excursus per trovare il vero volto di un personaggio complesso e controverso come Carlo Gesualdo.