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Sentieri di guerra
Percorrono gli irti sentieri rocciosi della Carnia con la schiena piegata da carichi pesantissimi.
Sono madri, mogli e sorelle che rimaste sole nei piccoli paesi vogliono rendersi utili ai loro uomini posizionati nelle trincee sul confine, impegnati contro gli austriaci in una delle guerre più dure e cruente.
Sono donne che partecipano indirettamente alla guerra che massacra ogni giorno vite, portando fin sulle montagne viveri, medicamenti, vestiari ma anche armi e munizioni.
Troppo spesso occorre percorrere in discesa gli stessi sentieri trasportando corpi dilaniati e senza vita per concedere loro una degna sepoltura.
Donne definite “le portatrici” ebbero un ruolo chiave sul territorio delle alpi carniche durante la Grande Guerra e l'autrice ne celebra la memoria con un romanzo i cui protagonisti hanno nomi di fantasia ma traggono vita e volto da storia documentata.
Una narrazione lirica è contraltare di immagini di morte, agonia e paura.
Voci di speranza si innalzano al di sopra del silenzio plumbeo della tragedia.
Esempi di coraggio ostinato unitamente a disperazione, pertinacia nel poter e dover contribuire a difesa del proprio mondo, fatto di famiglia, fatica e lavoro.
Uno scritto che non nasce con l'intento di assurgere a romanzo storico, ma vuole ridare voce e lustro ad un pezzo di storia tutta al femminile, senza rinunciare ad una ricostruzione densa di realismo, nelle immagini, negli odori e nei rumori.
Lettura interessante dal ritmo narrativo fluido e scorrevole, pregna di umanità, dolore e forza.
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