Dettagli Recensione
Salvezza, perdizione, redenzione... o confusione?
Monte Golgota, 33 d.C., ora settima.
Jeshua di Nazareth è stato condannato a morte dal governatore Ponzio Pilato per essersi proclamato Re dei Giudei e rimette lo spirito all’ora nona, dopo una lunga agonia.
Un'immagine scolpita nelle menti di tutti e raccontata in infinite maniere, ma questa volta ai piedi della croce è presente una figura misteriosa 'che era nello stesso tempo un dio, un mortale e certamente anche un eroe', invisibile ai più e capace di udire ogni cosa. Costui avrà anche il privilegio di osservare da vicino, tre giorni dopo, la risurrezione del Salvatore e deciderà di seguirlo per capire fino a che punto possa essere una minaccia per l'imperatore Tiberio. Inizia così un peregrinare infinito, fra Capri, Sefforis, Roma, il lago di Tiberiade e la distesa di Esdrelon con un unico obiettivo finale: cambiare il corso della storia e impedire che le legioni romane invadano e devastino Gerusalemme e il Tempio.
Un'opera intrisa di storia, fantasia e religione che ricostruisce i percorsi, i gesti e i pensieri del Figlio di Dio nei trentacinque giorni successivi alla sua apparizione a Maria, a Paolo e ad altre cinquecento persone dopo essere risorto: la narrazione parte letteralmente dai Vangeli per poi convergere nella voce dell'oscuro protagonista, privo di corpo e avulso dal tempo e dallo spazio, per sfociare infine in un epilogo esplosivo nella Città Santa dei giorni nostri.
Peccato che il giudizio complessivo sia sostanzialmente mediocre: il linguaggio e la lettura sono pesanti, il tempo del racconto è troppo disordinato, la trama manca di spessore e si conclude in maniera surreale.
Difficile credere che l'autore avesse le idee chiare prima, durante e dopo la stesura di questo romanzo.
Sufficienza (risicata) per l'idea di fondo e per alcune descrizioni storico-archeologiche, tutto il resto va cestinato.
Indicazioni utili
- sì
- no