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Un giorno perfetto per ricordarle
“Per la prima volta nella storia del nostro popolo, le gerle che per secoli abbiamo usato per portare i nostri infanti, i corredi delle spose, il cibo che dà sostentamento, la legna che scalda corpi e cuori accolgono strumenti di morte: granate, munizioni, armi”.
Siamo in Friuli, vicino al confine austriaco durante la prima guerra mondiale, l'esercito è allo stremo e anche gli strateghi si sono finalmente resi conto che le vette non posso essere raggiunte senza mulattiere o rotabili, i nostri ragazzi sono lassù e hanno bisogno di rifornimenti. Ma nel fondovalle c'è un bene prezioso sopra ogni cosa e non è un oggetto, sono le donne.
“Anche adesso, siamo uscite dall'oblio solo perché servono le nostre gambe, le braccia, i dorsi irrobustiti dal lavoro”...”Siamo noi i muli oggi”.
E così che entrano in scena le “Portatrici” donne che hanno da perdere tanto sulle vette, dove si trovano i mariti, i figli, i parenti, e hanno tanto da perdere a valle, dove si trovano le loro case e tutto quello che resta della loro famiglia. Quando l'esercito chiama, le donne rispondono e lo fanno con un coraggio e una forza di animo che anche chi all'inizio era diffidente si rende subito conto del valore aggiunto di queste volontarie che rischiano la loro vita e lo fanno con amore.
Il romanzo di Ilaria Tuti riporta molti fatti realmente accaduti, l'autrice si è documentata ed ha dato un volto a queste donne rendendole più vicine a noi. Sono contadine fuori ma soldati dentro.
Con un stile elegante e non pesante la Tuti ci porta su per quelle vette, dove solo la tenacia delle stelle alpine riesce a nascere, detti anche “Fiore di roccia”.
Una storia bella, importante e piacevole, quale giorno migliore se non la festa della donne per ricordare queste vere “Donne” che appena la patria ha avuto bisogno di loro si sono subito rimboccate le maniche pur sapendo i rischi a cui andavano incontro.
Consiglio la lettura alle donne ma anche agli uomini, un romanzo che ci fa riflettere, la Tuti rende merito anche agli alpini, uomini costretti a combattere in luoghi dove “solo le aquile osano”.
Buona lettura e buona festa della donna!