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Cercando la verità
E’ la mattina di sabato 19 settembre 1931, a Monaco splende un caldo sole autunnale, quando al commissario Sigfried Sauer viene affidato un incarico molto delicato. Deve indagare su una morte violenta, avvenuta nelle ore precedenti, in un’abitazione a dir poco molto in vista, esattamente nell’appartamento dove abita il leader del partito nazionalsocialista, Adolf Hitler, in Prinzregentenplatz numero 16.
Il crimine violento su cui il commissario Sauer e il suo collega e grande amico commissario Helmut Forster, detto Mutti, devono indagare, riguarda la morte della nipote di Hitler, Angela Maria Raubal, chiamata affettuosamente Geli.
La ragazza era giovane, bella, vivace e seducente, e Hitler non se ne separava quasi mai, infatti la faceva vivere nel suo appartamento. Era uno zio e un tutore molto attento e affezionato … Oppure il legame fra Geli e il capo dei nazisti nascondeva qualcos’altro? Qualcosa di torbido, oscuro, forse addirittura era una relazione sporcata dall’ombra dell’incesto e di strane perversioni?
Sicuramente l’indagine per il commissario Sauer non si presenta semplice da svolgere: il fatto in sé sembra inizialmente poter essere soltanto un suicidio, ma ben presto l’investigatore si trova invischiato in macchinazioni politiche, false piste, rimescolamento di prove, catena di sospetti suicidi che interessano i testimoni. La verità non è quello che sembra, la verità è nascosta, seppellita e oscurata; la verità è troppo scomoda per essere rivelata e ci sono persone pronte a tutto pur di mantenerla nel suo comodo oblio.
Il commissario Sauer però non vuole arrendersi. Geli era una persona, era una ragazza giovane. Geli era viva. Sauer non vuole rassegnarsi alla logica della sopraffazione e della violenza, vuole che sia fatta luce sulla verità, il bene più prezioso. Ci riuscirà? Oppure verrà anche lui fagocitato dal duro meccanismo della legge del più forte che vince su tutto?
Il romanzo ha senza dubbio il merito di aver riportato all’attenzione dei lettori un episodio di cronaca realmente accaduto, attraverso un accurato lavoro di ricerca e documentazione svolto dall’autore, di cui la bibliografia riportata in appendice ci dà un’idea. E non si tratta di un semplice fatto di cronaca ma di un episodio che ci fa aprire una finestra sulla storia: attraverso l’evento volutamente dimenticato della morte violenta di Geli infatti, abbiamo la possibilità di ripercorrere le atmosfere, i luoghi, la dimensione sociale degli anni in cui il nazismo si sta affermando come il partito più importante in Germania.
Possiamo apprezzare quindi “L’angelo di Monaco” su diversi livelli, sia come un buon giallo, coinvolgente e ricco di tensione, sia come un interessante romanzo storico.
Indicazioni utili
A chi ama i romanzi storici.
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Quindi è tratto da una storia vera? Inquietante!