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Petrarca fra Leopardi e il pendolo di Schopenhauer
Venerdì 13 Ottobre 1368.
Francesco Petrarca ha 64 anni, ma non siamo di fronte al 'poeta laureato' che abbiamo imparato a conoscere sui banchi di scuola: rigidità posturale, ulcera allo stomaco e minzione difficoltosa ci restituiscono l'immagine di un anziano inchiodato impietosamente al muro dalla propria carta d'identità. In quel di Padova fa freddo, e vivere in una casa umida non fa altro che aumentare la sua malinconica depressione, che sfoga con bestemmie e insulti contro l'anziana governante Francescona, mentre le perdite affettive del figlio, del nipote e del copista tormentano la sua mente ormai sfiancata.
Un dissacrante romanzo breve che mescola biografia, inventiva e profili psicologici, ben lontano dall'Umanesimo e dai testi stereotipati che esaltano i grandi del passato in termini aulici e grandiosi.
Distanti da un percorso di pura saggistica, siamo di fronte a un testo dal registro colloquiale, dall'ironia tagliente e dalla lettura rapida e intuitiva.
Il protagonista è un uomo logoro e solo, il quale, tuttavia, rimane lucido nell'estremo tentativo di mantenere quello status sociale acquisito presso amici, conoscenti e letterati: peccato che ormai sia crollato ogni simulacro religioso insieme alla sua fede, e anche l'ultima speranza della scrittura non è detto che risulti efficace per contrastare la sua inquietudine esistenziale.
Tra l'avanzare della vecchiaia - 'una perdita continua, disordinata, casuale' -, una canzone di Boccaccio, un mercante fiorentino dalla pazienza biblica e le citazioni di Bellerofonte, rimane un'ultima, incrollabile certezza: la 'Sincerità, tanto la vita è merda.'
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Commenti
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È una lettura abbastanza sbarazzina, di poche pagine e priva di quelle sequenze statiche che 'appesantiscono'.
Se si tratta di un'intera classe, puoi anche proporre un tema sul romanzo: personalmente, sarei curioso di leggerne qualcuno :-)
Da ex liceale che ha iniziato ad amare la lettura proprio in terza superiore, te lo propongo (anche per evitare di fossilizzarsi sempre sugli stessi libri dei programmi scolastici).
Grazie a te :-)
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