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Piano nobile
 
Piano nobile 2020-12-11 10:18:41 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    11 Dicembre, 2020
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Famiglie, verità e disillusioni

Secondo capitolo della saga che ha avuto inizio nel 2016 - sempre per Feltrinelli - con “Caffè amaro”, “Piano Nobile” ci riporta in Sicilia, in quel di una Palermo del 1942. La guerra è in corso, i soldati italiani sono consapevoli che questa è persa in partenza e nel mentre Enrico Sorci, nel suo più lucido delirio dal letto di morte, vede passare davanti a sé tutta la sua vita. Questa prende luogo dai torti subiti e dai torti arrecati, dalle donne amate a quelle rifiutate e tradite per mero piacere della carne o usate per mera necessità e volontà propria ma non esclude nemmeno quella famiglia a cui tanti torti sono stati da lui compiuti. Le sue spoglie ancora vive e mortali abitano quella camera che, escluso per la tappezzeria britannica, è interamente espressione del volto siciliano e ancor più di Rosaria Lupino Stassi, la moglie sottomessa e docile venuta a mancare prima del tempo e fin troppo sottovalutata, la moglie che aveva portato in dote i beni dello zio e che al Sorci ha donato quattro figli maschi e che eppure mai è stata davvero rimpianta rispetto a quelle donne di più blanda compagnia con le quali era solito appagarsi. Non l’ha mai amata, sua moglie, eppure è adesso che essa torna alla sua mente e il suo “valore è emerso come una statua perfettamente conservata dal fondo del mare, rivelando la sua bellezza”. Ed è forse anche giunta l’ora del chiedere perdono?
In un lasso di tempo che oscilla tra il 1942 e gli anni Cinquanta del miracolo economico italiano, “Piano nobile” si apre tra le mani del lettore per mezzo della voce di questa famiglia siciliana composta da personaggi vividi che creano un concerto a più voci. È per mezzo di loro che osserviamo concludersi un mondo e nascerne un altro, è per mezzo di loro e delle loro memorie e testimonianze che ricreiamo la loro storia e la nostra storia, che riviviamo le loro emozioni fatte di passioni, amori, ripicche, vendette, gioie e soddisfazioni, cadute e gelosie.
Un romanzo questo a firma Simonetta Agnello Hornby che parte con un ritmo più lento e che piano piano accelera conducendo per mano il lettore tra le vie di un viaggio introspettivo ed empatico che non delude le aspettative e che appaga non solo gli appassionati della sua prosa quanto anche chi la conosce meno e desidera avvicinarvisi nonché tutti gli appassionati di storia, di saghe famigliari, di rapporti umani e legami fatti sentimenti contrastanti e talvolta anche contraddittori.

“Da tempo sono qui, più ospite che padrone. La questione ereditaria è dura a risolversi, ma mio padre ha fatto in modo che io stessi nel palazzo, proprio per avere Elio al mio servizio, come se il nonno fosse ancora qui e le consuetudini fossero quelle di sempre, e come sempre rispettate. Fuori il mondo trema. Le forze nemiche continuano a bombardare lo Stretto, Reggio e Messina. Si sentono talmente certi di vincere che colpiscono anche di giorno.”

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Commenti

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24 Dicembre, 2020
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Secondo il mio modesto parere ci sono troppi personaggi che confondono, è inoltre disarmonico non c'è sequenza fra un paragrafo e l'altro, spesso devo tornare indietro perché ho come l'impressione che si passi da un argomento ad un altro completamente scollegati fra loro. Insomma un gran confusione. Molto al di sotto delle mie aspettative rispetto ad altre letture di questa autrice
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