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Cercando Emma
 
Cercando Emma 2020-10-08 08:53:03 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
4.8
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Contenuto 
 
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5.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    08 Ottobre, 2020
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TUTTO SU MADAME BOVARY

Ho spesso pensato che il romanzo "Madame Bovary" fosse una riuscita rappresentazione di un grave caso clinico.
Dacia Maraini parte da un presupposto parecchio interessante : "Emma mi pare sia un ostaggio, ma non del marito, bensì del suo autore che la incalza con tenacia e accanimento". E aggiunge: "Mi sono resa conto di quanto sia malvoluta Emma Bovary, di quante miserie la carichi il suo autore, tanto da non poterle trovare neanche una qualità, una sola", benché ci siano lettrici che "amano identificarsi con i personaggi femminili (...) , succede a volte che si ingegnino a trovare, nelle eroine dei libri, qualità che in realtà esse non hanno" .

La Maraini ripercorre il romanzo con occhi attenti e consulta una grande mole di documentazione privata di Flaubert. E qui emerge la figura di un uomo che si guarda dentro e non si piace affatto : "E' penoso ma sono sempre stato così: desidero continuamente quello che non ho", scoprendo di essere pure attanagliato dalla noia.
Pare che Flaubert abbia proiettato su Emma quanto detestava di sé e anche ciò che non sopportava della sua amante 'storica', senza però dotarla di intelligente spirito critico e di cultura, che invece loro possedevano. Anzi, "sembra dirci Flaubert che Emma inseguiva, già da adolescente, il peggio della letteratura dell'epoca, (...) se ne intossicava" , per diventare poi una donna che "non distingue più fra sentimento sincero e sentimento (...) recitato, fra proiezioni febbrili (...) e persone vere" .

"Mentre il marito lavora, lei rumina la sua infelicità"; per lei "la vita coniugale si snoda nella prevedibilità" . Si abbona a riviste dai nomi eloquenti come "La silfide dei salotti", e durante i pasti arriva al punto di portarsi a tavola il libro o la rivista".
Un'impietosa disamina che forse aiuta a restituire Madame Bovary alla pietà dei lettori.

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"Madame Bovary"
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Mi sembra un libro interessante, Emilio, che spiega il significato della famosa e un po' abusata espressione "Madame Bovary c'est moi". In pratica, facendo suicidare la sua eroina, Flaubert è un po' come se uccidesse se stesso, o per lo meno la parte di sé che detestava.
Giulio, è infatti un libro di grande interesse che dimostra l'acume critico e l'indipendenza della Maraini dai 'luoghi comuni' , autrice che non apprezzo molto come romanziera ma come saggista è grande.
Una bella lezione anche per i lettori e le lettrici per imparare a leggere un libro senza quei condizionamenti ideologici che portano a 'vederci' quello che in effetti non contiene.
Un'altra bella sfida sarebbe considerare la Karenina per come viene presentata. Solo così possiamo muoverci alla pietà, che ogni persona (e anche personaggio) merita. Pare che Tolsoij non la sopportasse, se ebbe a scrivere : "Adesso riprendo la noiosa, la triviale 'Anna karenina' , e prego Iddio soltanto che mi dia la forza per togliermela di torno quanto prima".
grazie per la tua recensione Emilio :)
Beh Madama è un romanzo molto amato, riletto proprio quet'anno e del quale ho un ottimo ricordo!! E poi come non provare simpatia e olidarietà nei confronti di Emma?
Grazie a te, Gabriele. Vicinanza umana. Certo però che è una figura parecchio distruttiva. Solidarietà per marito e figlia.
Io rileggerei direttamente il romanzo. Come in tutti i capolavori, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, senza l'aiuto di terzi.
Certo, Cristina.
Questo libro, però, aiuta a decondizionare il lettore. E' anche una 'lezione' per lettori, a prescindere dal libro letto. Almeno, a me è stato parecchio utile.
Un saggio, quindi.
Sì, un saggio intriso di momenti biografici di Flaubert.
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