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Volti di donne della storia
Se c’è una caratteristica che contraddistingue sempre e immancabilmente Melania Gaia Mazzucco è la profonda intensità, mixata al grande lavoro di ricerca, che caratterizza ogni sua fatica.
Siamo nel 1600, Plautilla Briccio, una giovane forse non dotata di una particolare grazia e di una conturbante bellezza, è la figlia di Gionanni Briccio, a sua volta figlio di materassaio. Tuttavia, ella è dotata di un grande spirito di osservazione, occhi attenti e una curiosità innata che fanno la differenza. Ha un carattere forte, determinato ma ha anche un naturale spirito di apprendimento; assorbe le conoscenze del padre, le fa proprie, le custodisce. Accetta, cioè, di essere avviata all’arte della pittura, alla scienza, all’architettura. Come spesso accade resta vincolata al nome di famiglia, un nome, nel suo caso, di umili origini, circostanza che se sommata all’esser donna, la penalizza non poco. Sarà proprio questa sua indole combattiva a permetterle di arrivare ad essere la prima architettrice di Roma.
Quello che ci viene rappresentato dall’autrice è il volto di una donna moderna intrappolata negli schemi e nei dogmi del tempo passato, una donna che non si arrende di fronte alle avversità. È il volto del sacrificio, è il volto di un personaggio che ha faticato a trovare posto nella storia a causa della propria natura di donna e a causa delle proprie modeste origini. Ancora più complesso, se ci pensiamo bene, è stato raggiungere un traguardo così ambito in una fase storica all’interno della quale al gentil sesso non era riconosciuta o semplicemente contemplata alcuna forma di parità al genere maschile. Attorno al suo volto oscilla un caleidoscopio di personaggi che per mezzo della loro voce parlano di tematiche a noi vicine quali la possibilità di un riscatto, il desiderio di un futuro diverso e costruibile ove impedimenti e razzismi, ostacoli precostituiti e schemi mentali rigidi, sono assenti.
Un romanzo forte, stratificato, intenso. Un elaborato che riporta alla luce un personaggio storico caduto nell’oblio, un elaborato la cui vera forza è la narrazione. Nonostante, infatti, le oltre 568 pagine, lo scritto è caratterizzato da una penna fluida, rapida, precisa ma anche accattivante. Un componimento che è un piacere, un arricchimento e un approfondimento leggere.
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