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E invece no
La fotografia in copertina catalizza l’attenzione su un personaggio affascinante e degno di essere narrato.
Aggiungiamo quel sottotitolo impresso, che ricorda la vincita del premio Strega 2018 e pare essere garanzia di una buona lettura. Invece no.
Scrittura piatta e priva di pathos, nemmeno il minimo sindacale che questa giovane rivoluzionaria avrebbe meritato.
La narrazione è talmente fitta di dettagli e precisazioni, amalgamati in maniera pessima, che difficilmente si riesce a procedere fluidamente. Più volte ho dovuto tornare sui miei passi, perdendo il filo del discorso ed annaspando confusa.
Pagine saltate, pagine sofferte.
Tanto intenso il prurito per cui le mie unghie hanno cercato sollievo, che quel nido di cimici schiusosi in una notte di Sri Lanka e’ un ricordo corroborante, a confronto.
Spendo queste righe veloci per dire che, nel mio Inferno, appartiene all’anello degli Illeggibili.
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