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Peste e corna (diaboliche)
Ritengo Eraldo Baldini uno dei migliori scrittori italiani contemporanei. Una delle motivazioni alla base di questa considerazione è la originalità delle trame che non viene canonizzata nel genere (thriller, giallo, storico, sociale ecc...) ma di volta in volta descrive una vicenda storicamente ben delineata, con personaggi definiti e verosimili. Alcuni critici hanno inquadrato questo autore come (parafrasando un titolo del medesimo) inventore del gotico rurale. Dissento da questa generalizzazione. E' vero che le ambientazioni di “Stirpe selvaggia”, “L'uomo nero e la bicicletta blu”, “Gotico rurale”, “Nevicava sangue” ecc.. sono peculiarmente agresti e “di villaggio” , ma trovo riduttivo fermarsi a questa semplificazione. Nell'ultimo lavoro “La palude dei fuochi erranti” ci troviamo nella Romagna del 1630 ove la peste infuria e alcuni fenomeni misteriosi si manifestano nelle paludi e nelle terre della piccola comunità di Lancimago. Gli abitanti si apprestano ad affrontare l'epidemia , e i monaci decidono di scavare una fossa nel terreno di loro proprietà per le inevitabili sepolture. Durante gli scavi emergono scheletri sepolti dopo morte violenta (legacci, crani fracassati). L'abbazia diviene teatro di intrighi, che il commissario apostolico Diotallevi (impegnato nell'istituire il cordone sanitario) deve districare fronteggiando il suo passato di orfano, e una serie di inquietanti personaggi (la strega, il conte, l'abate, monaci vari, contadini, una “santa” sull'albero ecc...) e di strani fenomeni di fuochi erranti, brama del cugino del conte “pseudo scienziato” precursore dello sfruttamento dei gas naturali che nel contesto sarà cardine. La vicenda scorre facilmente, alternando colpi di scena a fasi più “intime”. Il testo ha il pregio della sintesi e dell'essenzialità, dipingendo un affresco dell'epoca con aspetti propedeutici. Alcuni dialoghi e scenari ricordano “Il nome della Rosa” o alcuni passaggi l'inquisitore Eymerich di Evangelisti. Colpisce il contenuto per la sua verosimiglianza. Non ci sono elementi fantastici o improbabili. Tutto è nella sua crudezza estremamente aderente alla realtà tragica (epidemia, fame, violenza, ignoranza, superstizione, avidità, malvagità ecc.) di un'epoca buia della nostra storia medievale. Un buon libro che scorre in un pomeriggio.
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Commenti
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Prendi le mie opinioni con le molle perché sicuramente di parte.
Buona lettura
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