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Faticoso, ma gradevole
Questo romanzo tocca il dramma della deportazione degli ebrei dal punto di vista di Arturo un uomo che non si vuole far catturare e tutto fa per riuscirci. Tutto compreso usare il suo fascino e la sua forza. Il libro è ambientato per la maggior parte sulle montagna svizzere in un ambiente ricco e isolato dove si fa tutto il possibile per ignorare che nel resto dell'Europa infuria la guerra. In questa apparente calma compare sulla soglia un uomo affascinante, colto e tenebroso. La matriarca della casa lo chiamerà Der Teufel: il diavolo. L'uomo è un demonio perché le ha portato via la sua Margot. Figlia prediletta su cui ha riversato le speranze che la figlia maggiore ha giù ampiamente deluso. Con continui salti nel tempo e nello spazio Rosetta Loy ci racconta attraverso questo uomo una storia di donne, di rapporti difficili tra di loro e con gli uomini che incrociano. Vengono messe a nudo debolezze, bassezze e relativi tardivi pentimenti.
Ho aprezzato la storia e la descrizione dei paesaggi, soprattuto perché è ambientato in una zona che conosco bene e trovo che la Loy sia riuscita a cogliere l'essenza dei posti descritti. Trovo, invece che sia un libro faticoso per la scelta fatta di passare in continuazione da un personaggio all'altro, dal passato al presente. Non sempre il lettore riesce ad avere l'agilità necesaria per stare al passo con la scrittrice. alcune pagine, poi mi sono sembrate pesanti e e avrebbero potuto essere anche evitate senza danni per la trama.
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io quello non lo conosco, forse lo proverò ciao
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