Dettagli Recensione
Vivian e la fotografia
uno dei tre libri finalisti al premio Mastronardi città di Vigevano
E' la storia di una bambinaia a New York, ma è soprattutto la storia di Vivian Maier, una delle più grandi fotografe del Novecento. Il libro si sviluppa su due piani narrativi, Vivian da adulta e Vivian bambina e le sue forti incomprensioni con la mamma e il fratello. Quello che è mi piaciuto di più di questo sono le digressioni sulla fotografia
""Una fotografia, non di quelle scattate quando il soggetto è in posa, cattura un attimo, il frammento di una vita che non avrà replica. Sono quegli istanti che catturava Vivian, in modo quasi maniacale, ossessivo, cogliendone l’importanza mentre chi li vive li tratta con noncuranza. “Questi istanti io li rubo. Custodisco le storie che le persone non sanno di vivere”, . E ancora: “Le persone sono distratte, gettano via con noncuranza i loro momenti migliori. Forse sono convinte che torneranno, ma i momenti non tornano”"".
E poi questo spaccato sul talento, uno scrittore di successo chiede un parere a Vivien su una bozza di romanzo
""....aveva scritto libri di successo, questo era indubbio, ma non si era trattato di fare a brandelli la propria anima e ricucirla sulla pagina. Aveva addomesticato la sua creatività per far contento l'editore....e ora voleva che lei gli dicesse se era in grado , o meno, di scrivere qualcosa che fosse autentico, sincero. Qualcosa che arrivasse dalle viscere, dall'abisso, dal sangue ..."""
Bello