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Un umanissimo San Francesco in uno Medioevo pieno
Leggere un libro di Aldo Nove è un’esperienza che ciascuno di noi dovrebbe fare almeno una volta nella vita.
La sua scrittura è surreale, caustica, faticosa ed anche cattiva, quando la cattiveria è necessaria per descrivere certe sofferenze che la vita ci impone. Questo fino a quanto scritto prima di “Tutta la luce del mondo”.
Da qui in avanti, è diventata anche meravigliosamente stupefacente, una poesia vestita da romanzo.
Che parlasse di San Francesco da Nove non me l’aspettavo. E ancora una volta mi ha stupito, divertito e fatto innamorare di questo Medioevo dove tutto è stupendo. E dietro la visione di un dodicenne di nome Piccardo, nipote di Giovanni, vero nome di Francesco, ecco che appare un fragile, umanissimo San Francesco che prima della santità ruppe e sconvolse gli equilibri della sua famiglia. Un po’ scemo, un po’ santo, un po’ pazzo. Comunque ingrato verso la sua famiglia dove più che la santità avrebbero apprezzato la continuazione della tradizione mercantile.
Auguro a tutti di tuffarsi in questo stupendo Medioevo e di trovare in ogni parola scritta da Nove la stessa, identica frescura per l’intelletto che coloro che amano religiosamente San Francesco trovano per l’anima
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Buona lettura
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