Dettagli Recensione
Donne di altri tempi
Storia ambientata all’inizio dell’Ottocento, ottimamente scritta dal punto di vista linguistico e stilistico, ma terribilmente noiosa. È interessante l’ambientazione storica nell’Europa dei primi anni di quel secolo ed il tuffo nel passato che la storia offre: un affresco sul mondo di quegli anni, sul diverso modo di viaggiare con carrozza e vetturini, sul diverso modo di porsi in società, con gentilezza ed eleganza nei modi e nel linguaggio, sui balli tipici di quegli anni, sulle conversazioni anche languide, sullo strumento in uso allora della comunicazione epistolare, sugli episodi di vaiolo e su personaggi storici come Carlo Felice o Camillo Cavour. Interessanti sono stati gli spunti sul senso dei viaggi, importanti per nutrire lo sguardo di panorami e lo spirito di nuove impressioni. La storia ruota attorno ad una coppia, marito e moglie, con un focus molto importante anche sulla loro infelicità coniugale, molto comune anche alle coppie dei nostri tempi. Lei è Anne, inglese, resta ferita dal vaiolo subito dopo il matrimonio, sul viso e nell’anima e viene a vivere in Italia per stare con il marito. Una donna di una fragilità infantile, ma con una natura che riesce a lottare contro la perdita della bellezza ed a trionfare. Attorno a lei una folla di comparse silenziose, fra le quali il personaggio che ho più apprezzato è stato quello della signora Theresa Manners, una donna di carattere dal piglio deciso. Davvero peccato per l’eccessiva lunghezza del romanzo, che in molte parti mi ha dato proprio l’impressione di essere stato estremamente allungato, sortendo l’effetto di annoiare decisamente il lettore, pur offrendo tanti spunti di riflessione
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