Dettagli Recensione
Sopravvalutato
Rosa Sauer è una giovane donna originaria di Berlino trasferitasi a Gross-Partsch nell'autunno del 1943. Il marito, Gregor, era partito da anni come soldato e Rosa, dopo essere rimasta orfana dei genitori, decide di trasferirsi a casa dei suoceri.
Una mattina viene prelevata da un pulmino per diventare, insieme ad altre nove donne, assaggiatrice di Hitler. Rosa non ha scelta: tutti i giorni, volente o nolente, dovrà sedersi ad una tavola potenzialmente avvelenata e masticare il cibo del Führer. Mentre scorrono lenti i tragici mesi di quel periodo, Rosa aspetta il marito Gregor, ripensa alla sua vita passata ed instaura una specie di amicizia con alcune delle colleghe assaggiatrici.
«Come si diventa amiche? Ora che ne riconoscevo le espressioni, che addirittura le anticipavo, i volti delle mie compagne mi sembravano diversi da quelli che avevo visto il primo giorno.
Succede a scuola, o sul posto di lavoro, nei luoghi in cui si è obbligati a passare tante ore della propria esistenza. Si diventa amiche nella coercizione.»
La trama scorre molto lentamente finché ci sarà una svolta dal punto di vista sentimentale nella vita della protagonista.
Il romanzo è vincitore del Premio Campiello del 2018 ed ha avuto un gran successo fra critica e lettori. Purtroppo sarò una voce fuori dal coro perché a me invece non è piaciuto granché.
Innanzitutto, a livello di contenuto, è molto povero: non succede quasi niente e la storia rimane sullo sfondo, una bella cornice fuori dal quadro; qualche episodio volutamente inserito in mezzo ad una storia d'amore impossibile con l'affascinante cattivo. Ed anche la storia d'amore rimane fredda e poco coinvolgente.
So che in molti hanno lodato lo stile della scrittrice: ahimé, anche su questo aspetto non sono riuscita ad apprezzare il romanzo. L'autrice ha un modo di scrivere esageratamente retorico, che in diversi momenti sfiora la banalità.
«Eccoli, gli occhi di Gregor, gli occhi che mi avevano setacciata, il giorno del colloquio allo studio, quasi volessero rovistare dentro, individuare il nucleo, isolarlo, sfrondare il resto, accedere direttamente a ciò che mi rendeva me.»
É uno stile che può piacere, potrebbe essere definito elegante e raffinato. Io purtroppo ci ho letto invece tanta artificiosità non accompagnata da un contenuto coinvolgente.
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Commenti
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L'ho scelto perché leggo con interesse libri ambientati nel periodo storico della Seconda Guerra Mondiale.
Questa lettura però mi ha delusa, ho trovato la scrittura banale, la storia lenta e la trama poco coinvolgente.
E' ben scritta e mi trovo perfettamente d'accordo su tanti punti.
Una delusione nonostante le ottime premesse e critiche positive lette
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