Dettagli Recensione
Le assaggiatrici di Hitler
Le assaggiatrici, libro vincitore del Premio Campiello 2018, che ancora una volta incontra i miei gusti di lettrice.Dopo averlo scartato a lungo, mi sono lasciata convincere alla lettura proprio dalla vittoria al premio e devo ammettere che ne è valsa la pena.
La storia è stata ispirata dalla scoperta dell'esistenza ancora in vita di una delle Assaggiatrici di Hitler, gruppo di donne selezionate dalla SS nella Prussia Orientale per provare i pasti del Furer prima che gli fossero serviti, in modo da scongiurare avvelenamenti.
Siamo nel pieno della guerra, tutte le donne ne sono segnate e con delicatezza e attenzione, l'autrice cerca di mostrarne tutte le sfaccettature, le donne spaesate, senza marito, famiglie distrutte, SS rigorose che eseguono il proprio dovere e sembrano lontani da qualunque rimorso.
Il gruppo di donne, molto schive all'inizio, inizia a condividere, per forza e per scelta, i propri drammi, i propri sogni, il proprio tempo libero. Alcune si scontrano, altre si coalizzano, incontrano nello stare insieme il solo modo per trovare la forza di andare avanti.
La protagonista, spaesata e confusa, sopravvive al periodo più difficile della sua vita, si porta avanti a fatica, si lascia andare, ma la vita che ha dentro e l'istinto di sopravvivenza è più forte della sua stessa volontà. Si lascia trasportare attraverso gli anni difficili della guerra, fino a venirne fuori, sola ed ammaccata, portando su di sè i segni indelebili di quanto vissuto.
Un linguaggio delicato e profondo, i sentimenti che guidano il lettore attraverso la narrazione, trapelando dalle parole e spostandosi addosso a chi legge.
Un bel libro, che si legge con estremo piacere ed estrema facilità, nonostante il dramma che nasconde, nonostante la tristezza della storia.