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L'eroina dei Mille
Sulla lapide della tomba di Rosalìe Montmasson, nel cimitero del Verano, a Roma, possiamo leggere:
«Prima moglie di Francesco Crispi
con lui cospirò per l'unità della Patria
con lui prese parte alla leggendaria Spedizione dei Mille
Unica donna nella legione immortale
Ne divenne l'eroina
Godette la fiducia di Mazzini e l'amicizia di Garibaldi
Esempio alle donne italiane
di maschie virtù pubbliche e di gentili virtù domestiche. »
Ma chi fu veramente costei? E perché non ne troviamo traccia nei libri di storia né nella memoria condivisa del nostro Paese? Eppure deve essere stata una figura di donna straordinaria: perché questa voluta damnatio memoriae dell'eroina dei Mille?
Maria Attanasio, rimasta comprensibilmente affascinata ed incuriosita dalla storia di questa donna fuori dal comune, ha voluto ricostruirne la vita memorabile, fare luce sulle palesi ingiustizie che Rosalìe ha dovuto subire e restituire alla conoscenza degli italiani un personaggio volutamente oscurato dal maschilismo e da meschini giochi di potere. E ci ha fatto un bellissimo regalo: in una narrazione a metà fra saggio, biografia e romanzo storico, che procede con uno stile molto elegante, ha restituito la memoria di una donna che sicuramente vale la pena conoscere.
Rosalìe Montemasson nasce nella Sabaudia, nel paese di Saint Jorioz, ma capisce fin da giovanissima di non voler fare la fine della madre, morta a 38 anni dopo una vita di lavoro e botte. Così decide di lasciare la famiglia d'origine e il suo paese e tentare una nuova vita altrove. La ragazza arriva a Marsiglia dove si imbatte per la prima volta nell'uomo che amerà per tutta la vita: Francesco Crispi. E' a Torino però che scoppia la passione e l'amore fra Rosalìe e Crispi. La ragazza si innamora dell'uomo ma anche e soprattutto degli ideali che lui abbracciava in quegli anni: le fa conoscere la possibilità di lottare per la libertà, per la pari dignità sociale e di genere.
“ Ma non era contenta. Sentiva come un'assenza: un'urgenza a fare senza sapere bene cosa. Né in quale direzione andare e cercare. Fino all'irruzione di Fransuà nella sua vita.
Con lui quella fame di mondo aveva preso parola e forma: era lo specchio dove ritrovava l'immagine di sé- nitida e in cammino verso la vita- che fin dall'adolescenza inutilmente aveva cercato.”
Rosalìe ferve per questi valori di libertà e diventa una cospiratrice mazziniana in prima persona, rimanendo la compagna di Crispi. Lo segue ovunque, lo mantiene grazie al suo lavoro manuale di stiratrice e donna di servizio: quando lui viene mandato in esilio a Malta pretende un regolare matrimonio. Continua insieme al suo Fransuà una vita difficile; in esilio a Londra, conosce e frequenta Mazzini e diventa una convinta repubblicana democratica.
Il Risorgimento intanto si sta compiendo ed arriva il momento della spedizione dei Mille. Rosalìe segue Crispi anche in quest'impresa, non come una semplice sostenitrice a distanza, ma come una dei mille volontari di Garibaldi, l'unica donna ammessa a partecipare alla spedizione.
Il tempo passa e purtroppo Rosalìe si rende conto che il suo uomo sta cambiando: inizia a diventare un sostenitore della monarchia, rinnega tutti i suoi precedenti ideali in cambio di prestigio, posizione politica di potere e soldi. Dovrà provare sulla stessa pelle quanto sia falsa e traditrice l'anima del suo amato Francesco Crispi. L'uomo infatti non si farà nessuno scrupolo a gettarla via come un oggetto dismesso per soddisfare nuovi appetiti sessuali. Arriverà persino a negare la validità del suo matrimonio con Rosalìe, per poter sposare una donna con meno della metà dei suoi anni, in uno Stato dove ancora non esiste il divorzio.
Maria Attanasio, con grande rigore documentario è riuscita a ricostruire anche gli ultimi anni di vita di Rosalìe, di cui non si conosceva niente. Saremo di fronte ad una donna distrutta dal dolore, sconfitta e dedita all'alcool? Oppure la sua forza si mostrerà ancora più evidente, dopo la disfatta nella vita privata, nel continuare a sostenere gli ideali di una vita intera, che lei, al contrario del marito, non aveva mai tradito?
“Era stata quella consapevolezza – e l'aiuto delle amiche impegnate nell'Unione: giovani, meno giovani, della sua età – a farle ritrovare le ragioni del suo esistere: Fransuà non aveva bisogno di lei, ma il mondo sì. E c'era ancora tanto da fare; la povera gente sfruttata, i diritti delle donne negati, senza la cui emancipazione l'unità e il progresso del genere umano non potevano realizzarsi: perchè dimezzata l'anima della storia.”
Una lettura consigliatissima, perchè l'oblio del tempo non cancelli la memoria dell'unica donna ad aver combattuto con i Mille volontari di Garibaldi, di una donna straordinaria e coraggiosa che non rinnegò mai i suoi ideali di libertà.
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Commenti
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Un caro saluto,
Chiara
Grazie, Chiara! Questo libro finisce tra i desiderata per direttissima!!! :)))
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